giovedì 15 gennaio 2015

ISIS O CIA?.



La riunione durante la quale è stata pianificata l'offensiva dell'ISIS. John McCain a destra nella foto. A sinistra, cerchiato in rosso, Abu Bakr Al Baghdadi. Accanto a lui e davanti la bandiera Siriana, altri due dirigenti dell'ISIS.Popoff ha rivelato l’esistenza di documenti (resi pubblici dall’ex agente della National Security Agency Edward Snowden) che dimostrano come siano state la Cia e il Mossad ad addestrare e ad armare l’Isis. Un’operazione segreta nome in codice “Nido dei calabroni”.

«L’unica soluzione per proteggere lo Stato ebraico è quella di creare un nemico alle sue frontiere, ma indirizzarlo contro gli Stati islamici che si oppongono alla sua presenza», si legge su un documento della Cia. Al Baghdadi è stato prigioniero a Guantanamo tra il 2004 e il 2009. In quel periodo Cia e Mossad lo avrebbero reclutato per fondare un gruppo capace di attrarre jihadisti di vari Paesi in un unico luogo. E tenerli così lontani da Israele. L’obiettivo era quello di creare un esercito in grado di spodestare il presidente siriano Bashar al Assad.

Nel giugno di quest’anno l’Isis (sempre supportato dagli Usa) ha tracimato nel nord dell’Iraq, sbaragliando le truppe governative irachene e massacrando musulmani sciiti, ebrei e, soprattutto, cristiani.

«È stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti Assad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all’orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq». Ha dichiarato l’ex segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton nel corso di un’intervista rilasciata a Jeffrey Goldberg del giornale web “The Atlantic”. «In un’intervista che risale allo scorso febbraio il presidente Obama mi disse: “Quando hai un esercito di professionisti che combatte contro contadini, falegnami e ingegneri che iniziano una protesta devi fare qualcosa. Purtroppo modificare l’equazione delle forze in campo è difficile, e quasi mai ci si riesce. All’epoca non capii. Oggi mi è tutto chiaro», scrive Goldberg.

È stato veramente l’ennesimo fallimento della politica estera statunitense? Per dare una risposta bisogna tornare indietro e raccontare la storia dall’inizio.

La caduta del Muro di Berlino rappresentò per le grandi multinazionali (principalmente quelle statunitensi) una grande opportunità commerciale. C’era una fetta di mondo, però, che fino ad allora era rimasta impermeabile al business made in Usa e non dava alcun accenno di voler abbassare la guardia: il Medio Oriente. Quattro i Paesi chiave: l’Egitto per tutta l’area era (ed è) quello che gli Stati Uniti rappresentano per l’Occidente, la guida commerciale e dei costumi; la Libia, la Siria e l’Iraq tre potenti nazioni che avevano eretto una barriera totale all’espansionismo di Washington.

Il piano era quello di rovesciare i vari regimi al potere e di instaurare sistemi di potere più sensibili al richiamo del dollaro e dei prodotti che arrivavano da oltre oceano. Un po’ ciò che avveniva già da tempo nelle monarchie del Golfo Persico.

Il Paese chiave era l’Iraq e il suo sanguinario (nonché seguitissimo dalle masse arabe) leader Saddam Hussein. Come hanno dimostrato migliaia di documenti, di filmati, di testimonianze e di foto, un ottimo amico di Washington, ma troppo furbo per cadere nella trappola economica.

E così nel 1990 l’ambasciatrice Usa a Baghdad convinse Saddam a invadere il Kuwait (come ha raccontato lei stessa più volte), per poi sfruttare a proprio vantaggio quell’episodio e dichiarare guerra all’Iraq (gennaio 1991).

Il primo conflitto iracheno non risolse la questione. Saddam era ancora al potere. Il Paese venne messo sotto embargo per dodici anni, con la speranza che il popolo esasperato si rivoltasse. Non accadde nulla. Allora (nel marzo 2003) approfittando dell’11 settembre l’allora Amministrazione Bush invase per la seconda volta l’Iraq. Saddam venne deposto. Ma il Paese continuava a sfuggire al controllo di Washington. Troppo numerosa la fazione sciita, troppo potente il vicino Iran. Venne allora avanzata la proposta di dividere l’Iraq in tre Stati: a nord-est i curdi, a nord-ovest i sunniti, al centro e al sud gli sciiti. Ma dovettero rinunciare di fronte alla resistenza della popolazione. Tentarono di nuovo nel 2007, ma ancora una volta fallirono. Serviva una nuova strategia, utilizzando un attore non statale, un’entità come un fantomatico Esercito islamico dell’Iraq e del Levante.


Il senatore USA John McCain, il vero tessitore della politica estera criminale degli USA

Nel frattempo veniva portata avanti la strategia nel resto del Medio Oriente. Il 18 dicembre 2010 la Tunisia insorse a cacciò il corrotto presidente Ben Alì. Il 25 gennaio 2011 si sollevò l’Egitto (il presidente Hosni Mubarak venne arrestato).

Il 4 febbraio 2011 la Nato organizzò al Cairo una riunione per lanciare la “Primavera araba” in Libia e in Siria. Secondo un documento (di cui Popoff è entrato in possesso), la riunione era presieduta da John McCain. Il rapporto specificava la lista dei partecipanti libici, la cui delegazione era guidata dal numero due del governo dell’epoca, Mahmoud Jibril, il quale aveva bruscamente cambiato schieramento all’inizio della riunione per diventare il capo dell’opposizione a Gheddafi in esilio. Il rapporto cita tra i delegati francesi presenti in quell’occasione Bernard-Henry Lévy. All’incontro parteciparono molte altre personalità, tra cui una folta delegazione di siriani che vivevano all’estero.

In esito alla riunione, il misterioso account di Facebook Rivoluzione siriana 2011 lanciò l’appello a manifestare davanti al Consiglio del Popolo (il parlamento) a Damasco l’11 febbraio. Nonostante questo account ostentasse all’epoca più di quarantamila followers, soltanto una dozzina di persone risposero all’appello davanti ai flash dei fotografi e a centinaia di poliziotti. La dimostrazione si disperse pacificamente e gli scontri non iniziarono che un mese più tardi, a Deraa.

Il 16 febbraio, una manifestazione in corso a Bengasi degenerò in sparatoria. Il giorno dopo, degenerò in sparatoria una seconda manifestazione. Nello stesso momento, membri del Gruppo islamico combattente in Libia, venuti dall’Egitto e coordinati da individui incappucciati e non identificati, attaccarono simultaneamente quattro basi militari in quattro diverse città. Dopo tre giorni di combattimenti e di atrocità, i ribelli lanciarono la rivolta della Cirenaica contro la Tripolitania e contro Muhammar Gheddafi.

Il 22 febbraio dello stesso anno McCain era in Libano. Là incontrò alcuni membri della Corrente del Futuro, e li incaricò di sorvegliare il trasferimento di armi in Siria. Poi, lasciando Beirut, il senatore ispezionò il confine siriano e scelse i villaggi (specialmente Ersal) che dovevano servire come base d’appoggio ai mercenari durante la guerra che sarebbe iniziata di lì a poco.

ACCUSATI DI AVER ORDITO IL ROVESCIAMENTO DEL PRESIDENTE HOSNI MUBARAK PER CONTO DEI FRATELLI MUSSULMANI, I DUE DIPENDENTI DELL’INTERNATIONAL REPUBLICAN INSTITUTE (IRI) DEL CAIRO, JOHN TOMLASZEWSKI (SECONDO A DESTRA) E SAM LAHOOD (SECONDO A SINISTRA) SI SONO RIFUGIATI PRESSO L’AMBASCIATA DEGLI STATI UNITI. ECCOLI ACCANTO AI SENATORI JOHN MCCAIN E LINDSEY GRAHAM IN OCCASIONE DELLA RIUNIONE PREPARATORIA DELLA
“PRIMAVERA ARABA” IN LIBIA E IN SIRIA. SARANNO SCAGIONATI DAL LEADER DEI FRATELLI MUSULMANI MOHAMED MORSI NON APPENA QUESTI DIVENTERÀ PRESIDENTE.

La Libia cadde come era accaduto prima alla Tunisia e all’Egitto, ma il regime di Bashar al Assad restò al suo posto. Ed ecco riapparire McCain. Era il 27 maggio 2013. Il giorno delle foto incriminanti. Il senatore dell’Arizona si recò illegalmente vicino a Idleb, in Siria, attraverso la Turchia, per incontrare alcuni leader della «opposizione armata». Il suo viaggio non fu reso pubblico che al suo ritorno a Washington dal direttore della comunicazione del suo staff Brian Rogers.

Un viaggio curioso, perché organizzato dalla Syrian Emergency Task Force, un’organizzazione diretta da un palestinese (Mouaz Moustafa) dipendente dell’Aipac, la più potente lobby ebraica negli Stati Uniti. ( Video allegato )

Ma torniamo alla nostra storia. La riunione mise in moto l’operazione “Nido dei calabroni”. Settemila jihadisti, provenienti da tutto il mondo, vennero addestrati in Turchia, altri cinquemila in Libia (sempre a spese dell’emiro del Qatar). Tutte nuove leve dell’Isis.






sabato 12 ottobre 2013

Il reato di clandestinità. Grillo e Casaleggio "scivolano" nuovamente su un vecchio discorso.

Saranno "scivolati" volutamente?

Non mi sono simpatici i "buonisti" nè i "benpensanti" e meno ancora gli ipocriti; per questo non voglio essere frainteso e confuso per uno di loro: l'immigrazione può essere una risorsa ma può essere, se mal regolamentata, anche un problema molto serio per un paese.

Ciononostante HO LETTO il post firmato Grillo/Casaleggio sul reato di clandestinitá e lo ritengo un grave errore!

L'unica ragione che puó spingere Grillo e Casaleggio a formulare dichiarazioni del genere puó essere data solo dallo scopo di "rosicchiare" consenso tra i leghisti e gli elettori della destra intollerante.

Inoltre nel post "incriminato" si usa l'orrendo appellativo di "clandestini" per riferirsi genericamente a tutti coloro che si trovano in Italia senza un documento che li autorizzi ad permanere legalmente sul territorio italiano, proprio sulla base di quelle leggi che il m5s da sempre critica (mi riferisco in particolar modo alla Bossi/Fini). Senza considerare che quasi sempre trattasi di gente che scappa da guerre o da estrema povertà rischiando sul serio la vita!

Spero che Grillo possa rendersi conto al più presto di questo errore che potrebbe colpire duramente il m5s in termini di consenso, specialmente tra coloro che, come me, conoscono bene il m5s e ne costituiscono lo "zoccolo duro". Oltretutto la coerenza è il nostro caposaldo, senza coerenza il Movimento Cinque Stelle perde di senso!

Per affrontare bene il tema del reato di clandestinità ci vorrebbe un trattato, ma una cosa è certa: dal mio punto di vista Grillo e Casaleggio questa volta (in quel post) hanno toppato nel modo e nella sostanza, ASPETTIAMO UN PASSO INDIETRO!

M.G.

mercoledì 9 ottobre 2013

Vajont, 09 ottobre 1963: 2200 morti - La tragedia del 1963, quando il lago tracimò e sommerse Longarone

Oggi 9 ottobre è il 50° anniversario della tragedia della diga del Vajont (9/10/1963)

PER NON DIMENTICARE.
Per saperne di più vi consiglio vivamente di vedere questo strepitoso monologo teatrale per la TV di Marco Paolini.
E dopo (...Ma solo dopo) il film: "Vajont" Francia 2001

Cliccando su questo link potete scaricare il file torrent dal quale scaricare il film completo in HD VAJONT


giovedì 26 settembre 2013

Berlusconi ha problemi psichiatrici? Ecco la risposta

--> Tratto da
http://www.tzetze.it/redazione/2013/09/berlusconi_si_e_fatto_cancellare_ogni_condanna_e_un_caso_psichiatrico/index.html



Franco Cordero, noto giurista e scrittore, si sfoga sulle pagine del Fatto Quotidiano

Abituato a scrivere dei comportamenti di Silvio Berlusconi nell'habitat che lui più odia, il tribunale, e delle varie modifiche legislative della sua maggioranza parlamentare, Franco Cordero, noto giurista e scrittore, ha riproposto la sua visione sulle vicende attuali che hanno coinvolto il "Berlusco Magnus".

"Da vent'anni eludeva i rendiconti penali, cumulando proscioglimenti dubitosi, gravi delitti estinti dal tempo, due Camere servili gli tagliavano i termini, norme penali caduche, se le abrogava - ha attaccato - L'obiettivo strategico era non lasciarsi giudicare: due 'lodi' invalidi lo vestivano d'una aberrante immunità; altrettanto invalida la norma che gli concedeva d'eludere le udienze accampando impedimenti".

Parole fortissime quelle pronunciate da Cordero durante un'intervista al Fatto Quotidiano. "La convulsione nasce da un caso psichiatrico. Costui pretende di essere diverso e lo è, clinicamente parlando: nella sua testa gli altri esistono come possibili prede. Appare monco dell'organo morale, con uno stomaco senza fondo e riflessi da alligatore" ha detto, riprendendo la metafora del Caimano, che lui stesso attribuì al "Dominus Berlusco" nel 2002.

Il giurista nell'intervista ha parlato anche della voglia irrefrenabile delle larghe intese di modificare la Costituzione, rinviando tutte le decisioni veramente importanti. Secondo Cordero è "una sciagura avere instaurato una fase costituente della quale nessuno sentiva ragione e bisogno, pericolosamente aperta a derive reazionarie. Destano sospetti alcune persone nel Pd, nonchè l'origine oscura della cosiddetta 'larga intesa': non significa poco che ripugni due elettori su tre". (Fonte)

Zeitgeist - Documentario censurato da tutte le TV

Vajont di Paolini

Eduardo De Filippo: " 'O PPARLA' NFACCIA "

Media &Regime - Il Fatto Quotidiano

Politica & Palazzo - Il Fatto Quotidiano

Gli articoli di Cadoinpiedi.it

Blog di Beppe Grillo

Il Video Podcast di beppegrillo.it

Nucleare: Il problema senza la soluzione

Questo Blog è amico del blog di Gabriele Saluci:

L'intervista a Jeremy Rifkin sull'energia

...questa è la strada!

MOVIMENTO 5 STELLE CAMPANIA - Riunione 05 10 10

COSTRINGIAMO IL COMUNE AD AGGIUSTARE LE STRADE! (PRIMA TAPPA)

________________________________________________________________________________ VISTO CHE OGNUNO DI NOI (o quasi) E' DOTATO DI UN CELLULARE IN GRADO DI FARE FOTO, QUEST'EVENTO SI PROPONE DI INDIVIDUARE, PER LE STRADE DELLA ZONA DI NAPOLI, I FOSSI PIU PERICOLOSI E INACCETTABILI. ABBIAMO UN MESE CIRCA PER FOTOGRAFARE COL CELLULARE OGNI BUCO CHE INCONTRIAMO LUNGO LE STRADE CHE PERCORRIAMO QUOTIDIANAMENTE, NON CI SARA' DIFFICILE! ALLORA: 1. FOTOGRAFATE IL MALEDETTO FOSSO; 2. PUBBLICATE SUL MURO DI QUESTO EVENTO LA FOTO; 3. SCRIVETE L'INDIRIZZO PRECISO DEL FOSSO. SUCCESSIVAMENTE A QUESTA "RACCOLTA DI FOTO", LA TAPPA 2 SARA' LA RACCOLTA DI FIRME PER LA DELEGA E CON QUESTA ANDREMO A PRESENTARE UNA FORMALE RICHIESTA DI PROVVEDIMENTI PRESSO L'UFFICIO COMPETENTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE (CON IN MANO: FOTO + INDIRIZZI + CENTINAIA DI FIRME DELEGA). SE FARANNO ORECCHIE DA MERCANTE, DOPO 15 GIORNI PORTEREMO LO STESSO MATERIALE ALL'ASSESSORE DEL COMUNE DI NAPOLI Agostino Nuzzolo CHE HA I SEGUENTI INCARICHI: Mobilità - Viabilità - Traffico - Parcheggi - Strade (manutenzione ordinaria e straordinaria) - Suolo e Sottosuolo - Servizio Idrico e Fognature - Protezione Civile - Gestione delle Emergenze - Autoparchi Comunali - Impianti Tecnologici - Periferie e Progetti Speciali SE DOVESSE FARE ANCHE LUI ORECCHIE DA MERCANTE, ANDREMO CON LO STESSO MATERIALE DAL SINDACO E SE NON DOVESSE BASTARE BLOCCHEREMO LE STRADE CON IN MANO MANIFESTI LA CUI SCRITTA SARA' "LAVORI IN CORSO!" - CI DEVONO ASCOLTARE! ________________________________________________________________________________ DOBBIAMO ESSERE IN TANTI!!!!!! Per aderire e contribuire qui sotto trovate la pagina di facebook alla quale vi potete liberamente iscrivere http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=117095578314877&ref=mf ________________________________________________________________________________ Clicca qui per aderire all'iniziativa Costringiamo il comune di Napoli ad aggiustare le strade

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La gravissima denuncia di Beppe Grillo al parlamento su invito degli affari istituzionali

Grillo che denuncia fatti gravissimi e Mavalà Gedini, invece di inventare qualche arringa strampalata in difesa del suo padrone, protesta per il linguaggio.

Dario Fo - satira su Berlusconi parte 1

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Futuro prossimo o già presente?