Parla la ragazza che domenica è stata ripresa dal premier per
avergli riservato un'accoglienza "tiepida" al seggio. "Sorrido solo
agli amici. E a chi stimo. Comunque dal punto di vista istituzionale
mi sono comportata bene". La sua allegria si è liberata la sera dopo
in piazza DuomoAl telefono ogni tanto sorride. Al seggio in cui vota
Berlusconi, invece, domenica scorsa non lo ha fatto e s'è presa il
rimbrotto del Cavaliere (guarda il video). Per poi sorridere, e tanto,
il giorno dopo, quello della vittoria di Pisapia. Cécile Michel, 25
anni, un po' italiana e un po' francese, si è laureata da poco in
Scienze politiche e ha appena iniziato uno stage nella cooperazione
internazionale. Lunedì in piazza del Duomo ha festeggiato tra
palloncini e bandiere arancioni. E la foto del suo ritrovato sorriso
ha fatto il giro della Rete.
Se scrivi "scrutatrice" su google i primi risultati sono su di te. E
la tua foto è stata condivisa da più di 22mila persone. Sei diventata
un simbolo?
"Così ha detto un giornalista di Repubblica. Io non saprei che dire.
Su Facebook è successo un pandemonio: in meno di 48 ore ho ricevuto
tantissime richieste di amicizia. E poi messaggi di stima, di affetto
e complimenti. Su alcuni blog filo berlusconiani invece mi hanno
insultata".
Ci sei rimasta male?
"Le offese sono arrivate da persone senza argomenti validi. Molti
hanno fatto riferimento al mio aspetto fisico e a come mi vesto. Una
fotografia dell'Italia berlusconiana in cui si mischiano criteri
estetici con criteri politici. In questo Berlusconi è il numero uno.
Qualcuno ha scritto che al seggio non ho nemmeno avuto la decenza di
alzarmi quando è arrivato il presidente del Consiglio".
Beh, non sei stata un po' maleducata?
"Secondo il galateo una donna non deve alzarsi quando saluta. Penso di
essermi comportata bene dal punto di vista formale e istituzionale".
E perché non hai sorriso?
"Sorrido agli amici. E a chi stimo".
Se non stimi il premier, potevi evitare di dargli la mano.
"Prima di andare al seggio ci ho pensato. Se lo avessi incontrato per
strada, mi sarei rifiutata di stringergli la mano. Ma nel momento in
cui lavoro in un seggio ho un ruolo. E lì sono vietate manifestazioni
di parzialità. Negargli la mano in modo plateale sarebbe stato un
gesto politico".
Berlusconi ti ha detto: 'Lei è sempre poco sorridente'. Eri al seggio
anche due settimane prima?
"Sì. Gli avevo stretto la mano senza sorridere anche allora. Ci siamo
guardati un attimo negli occhi. Lui ha capito che lo salutavo contro
voglia ed è rimasto un po' interdetto".
Dopo 15 giorni se ne ricordava ancora.
"Questo mi ha stupito. Che il presidente del Consiglio, durante una
campagna elettorale, con in mezzo un G8 in cui ha fatto confidenze a
Obama, non se ne sia dimenticato. Evidentemente è abituato ad altro,
ad avere sempre di fronte uno stuolo di ammiratori".
Tu gli hai risposto: "Sorrido, sorrido, non si preoccupi". Ti stavi scusando?
"Per nulla. In quel momento ho pensato quanto avrei voluto sorridere
la sera dopo, ma mi sono trattenuta".
Però lunedì sera hai sorriso e ti hanno fatto una foto.
"A mandarla a repubblica.it siamo stati io e il mio ragazzo".
Vendetta per il rimprovero?
"No, divertimento. E' stato per farci su una risata".
Prosecuzione del filone satirico della campagna elettorale?
"Questo è stato il pregio di Pisapia. Da una parte hanno provato a
suscitare paura negli elettori. Dall'altra hanno risposto con
l'umorismo. E con il dialogo, la correttezza, la civiltà".
Berlusconi lo odii?
"Non lo odio, ma ce l'ho con lui e con la sua cricca perché mi hanno
fatto perdere l'entusiasmo, la passione per la politica. Sono riusciti
a scoraggiarmi, a disilludermi. Mi sono sempre chiesta se lui è il
sintomo o la causa della subcultura berlusconiana. Lui è stato capace
di trasformare in pregi e virtù gli aspetti più bassi della natura
umana".
Parli bene. Non è che vuoi entrare in politica e con quella foto hai
preparato la tua discesa in campo?
"Sono giovane. Sto ancora cercando la mia strada".
A chi dedichi la foto del sorriso?
"A Pisapia, perché con la sua campagna, la nostra campagna, così
gioiosa, onesta e pulita, mi ha fatto entusiasmare di nuovo. Mi è
tornata la speranza che avevo perso".
Adesso che succederà?
"La vittoria di Pisapia mi ricorda quella di Obama. Entrambi non sono
soli e dietro di loro ci sono poteri forti e un sistema con cui fare i
conti".
Sei già scoraggiata?
"No, realista".
Hai paura del Pd?
"Un po' forse sì". (Ride).
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