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lunedì 2 dicembre 2013
sabato 12 ottobre 2013
Il reato di clandestinità. Grillo e Casaleggio "scivolano" nuovamente su un vecchio discorso.
Saranno "scivolati" volutamente?
Ciononostante HO LETTO il post firmato Grillo/Casaleggio sul reato di clandestinitá e lo ritengo un grave errore!
L'unica ragione che puó spingere Grillo e Casaleggio a formulare dichiarazioni del genere puó essere data solo dallo scopo di "rosicchiare" consenso tra i leghisti e gli elettori della destra intollerante.
Inoltre nel post "incriminato" si usa l'orrendo appellativo di "clandestini" per riferirsi genericamente a tutti coloro che si trovano in Italia senza un documento che li autorizzi ad permanere legalmente sul territorio italiano, proprio sulla base di quelle leggi che il m5s da sempre critica (mi riferisco in particolar modo alla Bossi/Fini). Senza considerare che quasi sempre trattasi di gente che scappa da guerre o da estrema povertà rischiando sul serio la vita!
Spero che Grillo possa rendersi conto al più presto di questo errore che potrebbe colpire duramente il m5s in termini di consenso, specialmente tra coloro che, come me, conoscono bene il m5s e ne costituiscono lo "zoccolo duro". Oltretutto la coerenza è il nostro caposaldo, senza coerenza il Movimento Cinque Stelle perde di senso!
L'unica ragione che puó spingere Grillo e Casaleggio a formulare dichiarazioni del genere puó essere data solo dallo scopo di "rosicchiare" consenso tra i leghisti e gli elettori della destra intollerante.
Inoltre nel post "incriminato" si usa l'orrendo appellativo di "clandestini" per riferirsi genericamente a tutti coloro che si trovano in Italia senza un documento che li autorizzi ad permanere legalmente sul territorio italiano, proprio sulla base di quelle leggi che il m5s da sempre critica (mi riferisco in particolar modo alla Bossi/Fini). Senza considerare che quasi sempre trattasi di gente che scappa da guerre o da estrema povertà rischiando sul serio la vita!
Spero che Grillo possa rendersi conto al più presto di questo errore che potrebbe colpire duramente il m5s in termini di consenso, specialmente tra coloro che, come me, conoscono bene il m5s e ne costituiscono lo "zoccolo duro". Oltretutto la coerenza è il nostro caposaldo, senza coerenza il Movimento Cinque Stelle perde di senso!
Per affrontare bene il tema del reato di clandestinità ci vorrebbe un trattato, ma una cosa è certa: dal mio punto di vista Grillo e Casaleggio questa volta (in quel post) hanno toppato nel modo e nella sostanza, ASPETTIAMO UN PASSO INDIETRO!
M.G.
mercoledì 9 ottobre 2013
Vajont, 09 ottobre 1963: 2200 morti - La tragedia del 1963, quando il lago tracimò e sommerse Longarone
Oggi 9 ottobre è il 50° anniversario della tragedia della diga del Vajont (9/10/1963)
PER NON DIMENTICARE.
Per saperne di più vi consiglio vivamente di vedere questo strepitoso monologo teatrale per la TV di Marco Paolini.
E dopo (...Ma solo dopo) il film: "Vajont" Francia 2001
Cliccando su questo link potete scaricare il file torrent dal quale scaricare il film completo in HD VAJONT
E dopo (...Ma solo dopo) il film: "Vajont" Francia 2001
Cliccando su questo link potete scaricare il file torrent dal quale scaricare il film completo in HD VAJONT
giovedì 26 settembre 2013
Berlusconi ha problemi psichiatrici? Ecco la risposta
http://www.tzetze.it/redazione/2013/09/berlusconi_si_e_fatto_cancellare_ogni_condanna_e_un_caso_psichiatrico/index.html
Franco Cordero, noto giurista e scrittore, si sfoga sulle pagine del Fatto Quotidiano
Abituato a scrivere dei comportamenti di Silvio Berlusconi nell'habitat che lui più odia, il tribunale, e delle varie modifiche legislative della sua maggioranza parlamentare, Franco Cordero, noto giurista e scrittore, ha riproposto la sua visione sulle vicende attuali che hanno coinvolto il "Berlusco Magnus".
"Da vent'anni eludeva i rendiconti penali, cumulando proscioglimenti dubitosi, gravi delitti estinti dal tempo, due Camere servili gli tagliavano i termini, norme penali caduche, se le abrogava - ha attaccato - L'obiettivo strategico era non lasciarsi giudicare: due 'lodi' invalidi lo vestivano d'una aberrante immunità; altrettanto invalida la norma che gli concedeva d'eludere le udienze accampando impedimenti".
Parole fortissime quelle pronunciate da Cordero durante un'intervista al Fatto Quotidiano. "La convulsione nasce da un caso psichiatrico. Costui pretende di essere diverso e lo è, clinicamente parlando: nella sua testa gli altri esistono come possibili prede. Appare monco dell'organo morale, con uno stomaco senza fondo e riflessi da alligatore" ha detto, riprendendo la metafora del Caimano, che lui stesso attribuì al "Dominus Berlusco" nel 2002.
Il giurista nell'intervista ha parlato anche della voglia irrefrenabile delle larghe intese di modificare la Costituzione, rinviando tutte le decisioni veramente importanti. Secondo Cordero è "una sciagura avere instaurato una fase costituente della quale nessuno sentiva ragione e bisogno, pericolosamente aperta a derive reazionarie. Destano sospetti alcune persone nel Pd, nonchè l'origine oscura della cosiddetta 'larga intesa': non significa poco che ripugni due elettori su tre". (Fonte)
martedì 24 settembre 2013
Violencia en Venezuela
Ciao ragazzi!
Vi chiedo di andarvi a leggere e diffondere questi 2,3 articoli che parlano della critica, e tristemente famosa, questione della violenza in Venezuela che, sembra impossibile, sta peggiorando in questi ultimi tempi:
Link1: http://ovario.wordpress.com/2009/11/28/justicia-ciega-no-es-un-calificativo-adecuado/
Link2: http://diariodecaracas.com/que-sucede/departamento-estado-es-peligroso-vivir-visitar-venezuela
Link3: http://www.hacer.org/latam/?p=25368
martedì 3 settembre 2013
Non lasciamoci fregare anche sulla futura legge elettorale
Un sistema elettorale in assoluto preferibile rispetto a altri non esiste, non c'è un sistema che in assoluto è più democratico di un altro.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l'uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare - Aldo Giannuli
Il Passaparola di Aldo Giannuli, professore universitario di Storia del mondo contemporaneo:
Ecco il video:
Ciao a tutti i frequentatori del blog di Beppe Grillo, io sono Aldo Giannuli, insegno storia del mondo contemporaneo all'università di Milano e da circa 25 anni mi occupo di sistemi elettorali.
Da circa venti anni l'Italia è permanentemente attraversata dal dibattito sulla riforma del sistema elettorale.
C'è stata una prima riforma del 1993 a seguito del referendum che abolì la Proporzionale, ma già nei primi del 2000 iniziò a ritenersi inadeguato questo sistema e nel 2005 ci fu una nuova riforma con il cosiddetto Porcellum, che abbiamo utilizzato in tutte le più recenti elezioni.
Ma anche il porcellum, definito così dal suo stesso autore, dallo stesso autore del sistema elettorale, si è rivelato un sistema pieno di difetti e quindi di nuovo da ormai 4 anni si discute della sua abolizione e sostituzione.
Come mai tutto questo?
Come mai soprattutto non si riesce a fare una nuova legge, dato che tutti i partiti, sulla carta, sono contrari alla persistenza del porcellum?
Il sistema proporzionale non a caso è sopravvissuto per quasi mezzo secolo in Italia, perché rispecchiava in qualche modo la struttura profonda, sociale e politica, del nostro Paese, che non ha una natura bipolare.
La adozione di un sistema maggioritario, che premia un tendenziale bipolarismo si è rivelata alla fine una soluzione imperfetta, non siamo mai riusciti a produrre quel sistema bipartitico che ci si proponeva con questa riforma.
Questa difficoltà è dovuta a una serie di ragioni. In primo luogo sono state promesse cose dal ceto politico nella tranquilla coscienza che questo non sarebbe accaduto, in altri termini si è preso in giro l'elettorale promettendo attraverso la riforma del sistema elettorale certi risultati, mentre invece ce ne se si proponeva altri.
Questo perché il ceto politico dal '93 in poi, tutto il sistema politico dei partiti, ha cercato di realizzare un sistema elettorale il più possibile favorevole a sè e naturalmente questo alla fine ha prodotto dei compromessi molto pasticciati, è venuto fuori un insieme di norme incoerenti.
Per esempio io vorrei ricordare una cosa, nessun sistema costituzionale bicamerale adotta leggi maggioritarie, questo perché siccome il maggioritario ha un effetto moltiplicatore, per cui pochissimi voti possono produrre uno spostamento massiccio in termini di seggi, il rischio di un risultato difforme tra due camere, che porta all'ingovernabilità, è quello che sconsiglia di conciliare il sistema maggioritario e Parlamento bicamerale.
Che è esattamente quello che è accaduto in queste elezioni, ma che sarebbe dovuto accadere prima o poi, perché il calcolo delle probabilità andava in questo senso.
E infatti io ricordo che proprio questo in questo Blog ebbi a prevedere nell'estate scorsa l'alta probabilità della mancanza di maggioranza al Senato, anche perché il Senato ha un sistema elettorale diverso da quello della Camera, quindi in primo luogo c'è stato questo errore di fondo, ma ce ne sono stati anche altri. Per esempio i sistemi elettorali in genere sono abbastanza semplici, hanno poche norme portanti, per cui non esiste l'effetto di ridondanza, se c'è un premio di maggioranza è inutile la clausola di sbarramento e viceversa, noi invece abbiamo creato un sistema in Cui c'è un po' di questo, di quello e di quell'altro, con il risultato di avere una legge assolutamente poco funzionale.
In primo luogo è proprio questa sovrabbondanza di norme, per cui per esempio c'è la clausola di sbarramento al 4% per chi è fuori coalizione alla camera, che però diventa del 2% per chi si coalizza in coalizioni che superano il 10% dei voti.
Al Senato invece in assoluto la lista deve avere almeno il 10%, e quindi ne deriva un sistema politico a fisarmonica, per cui le alleanze si modificano. Voglio fare un esempio: Scelta Civica si presentava su tre liste alla Camera e su una lista sola al Senato, proprio perché era diverso il sistema, la soglia di sbarramento.
Altra cosa, nella maggiore parte delle democrazie liberali il sistema elettorale grossomodo è lo stesso per quanto riguarda il Parlamento nazionale e gli eventuali consigli regionali o provinciali, comunali, etc. In Italia invece abbiamo sistemi elettorali diversi per il Comune, per la Provincia, per la Regione, per la Camera, per il Senato e per il Parlamento Europeo. Abbiamo 6 sistemi elettorali diversi, con il risultato che il quadro delle alleanze si forma o si scoglie in base alle regole di ciascuna competizione.
E quindi non si riesce a avere un sistema che ha una sua stabilità.
Ecco, tutto questo dice quale è il livello di dilettantismo e di impreparazione della classe politica, che lavora sulle leggi elettorali, conoscendo assolutamente poco il problema e facendo una serie di errori. La classe politica ha cercato di truccare la partita, questo è evidente, ma quello che deve colpire è che gli stessi obiettivi che la classe politica si riprometteva, prima di tutto il bipartitismo, sono stati regolarmente falliti.
Tutte le promesse che si facevano a proposito del maggioritario, sarebbe nato un sistema bipolare, quindi con chiarezza si sarebbe scelto chi governava o meno e quindi i governi sarebbero stati omogenei e duraturi, sarebbero durati l'intera legislatura, nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto.
Non esiste il bipartitismo, anzi neanche il bipolarismo, perché ormai abbiamo un sistema politico articolato in tre o quattro coalizioni. Le coalizioni sono profondamente disomogenee al loro interno, per cui chi si divide perde, ma chi vince non governa, perché mette insieme coalizioni assolutamente eterogenee e in terzo luogo non abbiamo avuto neanche governi di legislatura, ma ugualmente una tendenza a frequenti crisi di governo.
Quindi anche da questo punto di vista, tecnicamente, queste leggi sono fatte male, al di là della violazione del principio di rappresentanza, tecnicamente sono fatte male!
Da qui il tentativo molto modesto che ho pensato di fare è di fornire al lettore comune una guida orientarsi, per spiegare i principi base dei sistemi elettorali, come funzionano, che effetti producono, dal punto di vista politico, sociale, etc., che rischi e inconvenienti ciascuna soluzione comporta, quali sono le clausole che possono essere compatibili tra di loro e quali non lo sono, qualche cosa che in qualche modo rispecchia quello che io ho studiato in questi 25 anni, ma cercando di metterlo a disposizione di un pubblico non specialistico, che voglia informarsi.
Da ultima la storia del doppio turno?
Un sistema elettorale in assoluto preferibile rispetto a altri non esiste, non c'è un sistema che in assoluto è più democratico di un altro.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l'uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare, se l'obiettivo è fare sì che le segreterie dei partiti decidano chi devono essere i parlamentari e allora l'attuale sistema a liste bloccate si dice è quello che serve, se invece vogliamo che la scelta venga fatta dagli elettori bisogna ripristinare il voto di preferenza, quindi in realtà il problema è quale è il paese in cui si opera e quali sono i risultati che si vogliono ottenere e in base a questo poi si sceglie il sistema elettorale.
L'ennesima truffa nei confronti dell'elettorato
Una proposta che è stata fatta recentemente nell'ennesimo dibattito di riforma al sistema elettorale, è stata quella dell'ex-parlamentare e ex-presidente della Camera Violante, del Partito Democratico che ha proposto ed è tornato a proporre una forma di doppio turno. Apparentemente questa cosa risponderebbe insieme alle esigenze di rappresentanza e di governabilità, un primo turno divide 75-80-85% dei seggi e questo poi si vede, in modo proporzionale tra la liste, il rimanente 15-20% di seggi viene attribuito in un secondo turno a cui partecipano le prime due liste.
Questo dovrebbe assicurare più rappresentanza per via della quota proporzionale, ma nello stesso tempo dare quel premio di maggioranza a uno dei due e naturalmente il premio sarebbe deciso dalla maggioranza assoluta dei votanti, perché è evidente che se i competitori sono due ci sarà qualcuno che prenderà più del 50% e qualcuno d'altro che prenderà un pochino di meno, parallelamente e quindi questo rispetterebbe l'esigenza di rappresentanza, ma assicurerebbe la governabilità, in realtà si tratta dell'ennesima truffa.
Intanto perché in termini di rappresentanza quello che conta è il voto libero del primo turno, se un partito ha il 29% al primo turno e al secondo turno dove partecipa allo scontro solo con un altro partito arriva al 50 e mezzo non vuole dire che ha il 50% dell'elettorato, ma è il 50% di quelli che sono andati a votare e dovendo scegliere su una scelta così limitata di due partiti ha votato, ma in termini di rappresentanza quel partito rappresenta il 29%, non il 50%.
Ma soprattutto è una truffa per un'altra ragione, perché è chiaramente pensato in funzione ostile al Movimento 5 Stelle.
Il calcolo è questo:
Partito Democratico e PDL nonostante tutto riescono a avere il primo e secondo posto.
Il 5 Stelle prenderebbero i loro seggi nella quota proporzionale, ma sarebbero esclusi dal ballottaggio, questo è il progetto.
Dopodiché gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno due scelte o si astengono e probabilmente sarebbe la scelta maggioritaria oppure che votano? Votano PD, è impensabile che votino per Berlusconi e per il PDL, quindi in realtà il calcolo del PD è che una parte dei voti del 5 Stelle comunque se li prendono, non li votano al primo turno e una parte li voterà al secondo.
Nessuno voterà per Berlusconi, quella frazione in più di voti mi permetterà di battere Berlusconi e nel stesso tempo di rendere irrilevante il Movimento 5 Stelle.
Quindi ecco come una soluzione apparentemente più democratica contiene in realtà l'ennesima truffa nei confronti dell'elettorato.
Quindi è necessario in questo momento informarsi, capire che cosa si sta decidendo e soprattutto fare il passa parola, fare in modo che tutti abbiano la maggiore conoscenza possibile di quella che apparentemente è una materia tecnica, ma che in realtà è molto più semplice e lineare di quanto non si dica.
Io spero di avere dato il mio contributo in questo senso.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l'uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare - Aldo Giannuli
Il Passaparola di Aldo Giannuli, professore universitario di Storia del mondo contemporaneo:
Ecco il video:
Ciao a tutti i frequentatori del blog di Beppe Grillo, io sono Aldo Giannuli, insegno storia del mondo contemporaneo all'università di Milano e da circa 25 anni mi occupo di sistemi elettorali.
Da circa venti anni l'Italia è permanentemente attraversata dal dibattito sulla riforma del sistema elettorale.
C'è stata una prima riforma del 1993 a seguito del referendum che abolì la Proporzionale, ma già nei primi del 2000 iniziò a ritenersi inadeguato questo sistema e nel 2005 ci fu una nuova riforma con il cosiddetto Porcellum, che abbiamo utilizzato in tutte le più recenti elezioni.
Ma anche il porcellum, definito così dal suo stesso autore, dallo stesso autore del sistema elettorale, si è rivelato un sistema pieno di difetti e quindi di nuovo da ormai 4 anni si discute della sua abolizione e sostituzione.
Come mai tutto questo?
Come mai soprattutto non si riesce a fare una nuova legge, dato che tutti i partiti, sulla carta, sono contrari alla persistenza del porcellum?
Il sistema proporzionale non a caso è sopravvissuto per quasi mezzo secolo in Italia, perché rispecchiava in qualche modo la struttura profonda, sociale e politica, del nostro Paese, che non ha una natura bipolare.
La adozione di un sistema maggioritario, che premia un tendenziale bipolarismo si è rivelata alla fine una soluzione imperfetta, non siamo mai riusciti a produrre quel sistema bipartitico che ci si proponeva con questa riforma.
Questa difficoltà è dovuta a una serie di ragioni. In primo luogo sono state promesse cose dal ceto politico nella tranquilla coscienza che questo non sarebbe accaduto, in altri termini si è preso in giro l'elettorale promettendo attraverso la riforma del sistema elettorale certi risultati, mentre invece ce ne se si proponeva altri.
Questo perché il ceto politico dal '93 in poi, tutto il sistema politico dei partiti, ha cercato di realizzare un sistema elettorale il più possibile favorevole a sè e naturalmente questo alla fine ha prodotto dei compromessi molto pasticciati, è venuto fuori un insieme di norme incoerenti.
Per esempio io vorrei ricordare una cosa, nessun sistema costituzionale bicamerale adotta leggi maggioritarie, questo perché siccome il maggioritario ha un effetto moltiplicatore, per cui pochissimi voti possono produrre uno spostamento massiccio in termini di seggi, il rischio di un risultato difforme tra due camere, che porta all'ingovernabilità, è quello che sconsiglia di conciliare il sistema maggioritario e Parlamento bicamerale.
Che è esattamente quello che è accaduto in queste elezioni, ma che sarebbe dovuto accadere prima o poi, perché il calcolo delle probabilità andava in questo senso.
E infatti io ricordo che proprio questo in questo Blog ebbi a prevedere nell'estate scorsa l'alta probabilità della mancanza di maggioranza al Senato, anche perché il Senato ha un sistema elettorale diverso da quello della Camera, quindi in primo luogo c'è stato questo errore di fondo, ma ce ne sono stati anche altri. Per esempio i sistemi elettorali in genere sono abbastanza semplici, hanno poche norme portanti, per cui non esiste l'effetto di ridondanza, se c'è un premio di maggioranza è inutile la clausola di sbarramento e viceversa, noi invece abbiamo creato un sistema in Cui c'è un po' di questo, di quello e di quell'altro, con il risultato di avere una legge assolutamente poco funzionale.
In primo luogo è proprio questa sovrabbondanza di norme, per cui per esempio c'è la clausola di sbarramento al 4% per chi è fuori coalizione alla camera, che però diventa del 2% per chi si coalizza in coalizioni che superano il 10% dei voti.
Al Senato invece in assoluto la lista deve avere almeno il 10%, e quindi ne deriva un sistema politico a fisarmonica, per cui le alleanze si modificano. Voglio fare un esempio: Scelta Civica si presentava su tre liste alla Camera e su una lista sola al Senato, proprio perché era diverso il sistema, la soglia di sbarramento.
Altra cosa, nella maggiore parte delle democrazie liberali il sistema elettorale grossomodo è lo stesso per quanto riguarda il Parlamento nazionale e gli eventuali consigli regionali o provinciali, comunali, etc. In Italia invece abbiamo sistemi elettorali diversi per il Comune, per la Provincia, per la Regione, per la Camera, per il Senato e per il Parlamento Europeo. Abbiamo 6 sistemi elettorali diversi, con il risultato che il quadro delle alleanze si forma o si scoglie in base alle regole di ciascuna competizione.
E quindi non si riesce a avere un sistema che ha una sua stabilità.
Ecco, tutto questo dice quale è il livello di dilettantismo e di impreparazione della classe politica, che lavora sulle leggi elettorali, conoscendo assolutamente poco il problema e facendo una serie di errori. La classe politica ha cercato di truccare la partita, questo è evidente, ma quello che deve colpire è che gli stessi obiettivi che la classe politica si riprometteva, prima di tutto il bipartitismo, sono stati regolarmente falliti.
Tutte le promesse che si facevano a proposito del maggioritario, sarebbe nato un sistema bipolare, quindi con chiarezza si sarebbe scelto chi governava o meno e quindi i governi sarebbero stati omogenei e duraturi, sarebbero durati l'intera legislatura, nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto.
Non esiste il bipartitismo, anzi neanche il bipolarismo, perché ormai abbiamo un sistema politico articolato in tre o quattro coalizioni. Le coalizioni sono profondamente disomogenee al loro interno, per cui chi si divide perde, ma chi vince non governa, perché mette insieme coalizioni assolutamente eterogenee e in terzo luogo non abbiamo avuto neanche governi di legislatura, ma ugualmente una tendenza a frequenti crisi di governo.
Quindi anche da questo punto di vista, tecnicamente, queste leggi sono fatte male, al di là della violazione del principio di rappresentanza, tecnicamente sono fatte male!
Da qui il tentativo molto modesto che ho pensato di fare è di fornire al lettore comune una guida orientarsi, per spiegare i principi base dei sistemi elettorali, come funzionano, che effetti producono, dal punto di vista politico, sociale, etc., che rischi e inconvenienti ciascuna soluzione comporta, quali sono le clausole che possono essere compatibili tra di loro e quali non lo sono, qualche cosa che in qualche modo rispecchia quello che io ho studiato in questi 25 anni, ma cercando di metterlo a disposizione di un pubblico non specialistico, che voglia informarsi.
Da ultima la storia del doppio turno?
Un sistema elettorale in assoluto preferibile rispetto a altri non esiste, non c'è un sistema che in assoluto è più democratico di un altro.
Esistono sistemi elettorali che in qualche modo si adattano meglio alla conformazione di un paese e sistemi che invece sono meno adatti.
Esistono sistemi che esaltano la partecipazione dei cittadini, come per esempio il proporzionale, l'uso del voto di preferenza, e ci sono sistemi che invece deprimono questa partecipazione.
Quindi molto dipende da che cosa si vuole fare, se l'obiettivo è fare sì che le segreterie dei partiti decidano chi devono essere i parlamentari e allora l'attuale sistema a liste bloccate si dice è quello che serve, se invece vogliamo che la scelta venga fatta dagli elettori bisogna ripristinare il voto di preferenza, quindi in realtà il problema è quale è il paese in cui si opera e quali sono i risultati che si vogliono ottenere e in base a questo poi si sceglie il sistema elettorale.
L'ennesima truffa nei confronti dell'elettorato
Una proposta che è stata fatta recentemente nell'ennesimo dibattito di riforma al sistema elettorale, è stata quella dell'ex-parlamentare e ex-presidente della Camera Violante, del Partito Democratico che ha proposto ed è tornato a proporre una forma di doppio turno. Apparentemente questa cosa risponderebbe insieme alle esigenze di rappresentanza e di governabilità, un primo turno divide 75-80-85% dei seggi e questo poi si vede, in modo proporzionale tra la liste, il rimanente 15-20% di seggi viene attribuito in un secondo turno a cui partecipano le prime due liste.
Questo dovrebbe assicurare più rappresentanza per via della quota proporzionale, ma nello stesso tempo dare quel premio di maggioranza a uno dei due e naturalmente il premio sarebbe deciso dalla maggioranza assoluta dei votanti, perché è evidente che se i competitori sono due ci sarà qualcuno che prenderà più del 50% e qualcuno d'altro che prenderà un pochino di meno, parallelamente e quindi questo rispetterebbe l'esigenza di rappresentanza, ma assicurerebbe la governabilità, in realtà si tratta dell'ennesima truffa.
Intanto perché in termini di rappresentanza quello che conta è il voto libero del primo turno, se un partito ha il 29% al primo turno e al secondo turno dove partecipa allo scontro solo con un altro partito arriva al 50 e mezzo non vuole dire che ha il 50% dell'elettorato, ma è il 50% di quelli che sono andati a votare e dovendo scegliere su una scelta così limitata di due partiti ha votato, ma in termini di rappresentanza quel partito rappresenta il 29%, non il 50%.
Ma soprattutto è una truffa per un'altra ragione, perché è chiaramente pensato in funzione ostile al Movimento 5 Stelle.
Il calcolo è questo:
Partito Democratico e PDL nonostante tutto riescono a avere il primo e secondo posto.
Il 5 Stelle prenderebbero i loro seggi nella quota proporzionale, ma sarebbero esclusi dal ballottaggio, questo è il progetto.
Dopodiché gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno due scelte o si astengono e probabilmente sarebbe la scelta maggioritaria oppure che votano? Votano PD, è impensabile che votino per Berlusconi e per il PDL, quindi in realtà il calcolo del PD è che una parte dei voti del 5 Stelle comunque se li prendono, non li votano al primo turno e una parte li voterà al secondo.
Nessuno voterà per Berlusconi, quella frazione in più di voti mi permetterà di battere Berlusconi e nel stesso tempo di rendere irrilevante il Movimento 5 Stelle.
Quindi ecco come una soluzione apparentemente più democratica contiene in realtà l'ennesima truffa nei confronti dell'elettorato.
Quindi è necessario in questo momento informarsi, capire che cosa si sta decidendo e soprattutto fare il passa parola, fare in modo che tutti abbiano la maggiore conoscenza possibile di quella che apparentemente è una materia tecnica, ma che in realtà è molto più semplice e lineare di quanto non si dica.
Io spero di avere dato il mio contributo in questo senso.
martedì 27 agosto 2013
Decadenza, Berlusconi verso la vittoria. Per assenza degli avversari
Da il Fatto Quotidiano
Articolo di Peter Gomez | 27 agosto 2013
“Chi è veramente esperto nell’arte della guerra sa vincere l’esercito nemico senza dare battaglia, prendere le sue città senza assediarle e rovesciarne lo Stato senza operazioni prolungate”. Bisogna leggere la plurimillenaria opera del grande generale e filosofo cinese Sun Tzu, autore de L’Arte della Guerra, per avere la fotografia esatta della piega presa dal dibattito sulla decadenza da senatore del pregiudicato Silvio Berlusconi. Senza aver sparato un solo colpo il Cavaliere è a un passo dalla vittoria. Intimoriti dal volteggiare dei falchi, blanditi dal tubare delle colombe, ammaliati dal sibili ricattatorii della Pitonessa, i sempre più teorici avversari dell’ex premier paiono prepararsi alla ritirata.
L’annuncio è stato significativamente dato da due dei supposti dieci saggi di Giorgio Napolitano.Secondo Valerio Onida (saggio in quota Sel) e Luciano Violante (saggio in quota Pd) la legge Severino sulla decadenza dei condannati va sottoposta all’esame della Corte Costituzionale. Entrambi sono certi che la norma, approvata pochi mesi fa dal parlamento quasi al completo, sia perfettamente legittima. Tutti e due spiegano che non è una legge penale e che quindi ha valore retroattivo. Ma con salto carpiato aggiungono che sollevare un’eccezione davanti alla Consulta non sarebbe una “dilazione”, ma l’applicazione della Costituzione. Anzi, spiega Violante, Berlusconi tanto che c’è potrebbe pure rivolgersi pure alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.
Lasciamo ad altri il dibattito sulla questione giuridica. I pareri in proposito si sprecano e sono nel 99 per cento dei casi concordi nell’affermare che la giunta per le immunità del Senato non può sollevare la questione davanti alla Corte. Anche perché un parlamento che impugna una legge chiarissima appena fatta entrare in vigore è materia da esperti in malattie mentali, non da tecnici del diritto.
Più interessante è invece capire la strategia seguita dal Cavaliere frodatore del fisco per tentare di uscire dai guai. Un piano che, se realizzato, potrebbe permettergli di restare a Palazzo Madama, non per mesi, ma per anni.
La manovra ideata prevede più tappe. Il ricorso alla Consulta, che tanto piace agli uomini più vicini al Colle, se otterrà il via libera parlamentare partirà infatti solo a metà autunno. Tenuto conto dei tempi della Corte difficilmente verrà esaminato prima della tarda primavera o dell’estate del 2014. E anche se verrà respinto ci vorranno poi altri mesi per votare la decadenza.
Ipotizzare che il Cavaliere arrivi al 2015 ancora indossando il laticlavio non è insomma troppo sbagliato.
Contemporaneamente, come fatto balenare dallo stesso Berlusconi durante il vertice di Arcore di sabato 24 agosto, l’ex premier chiederà l’affidamento in prova ai servizi sociali. In questo modo la Corte di Appello di Milano e poi la Cassazione che dovranno stabilire la durata della sua interdizione dai pubblici uffici saranno costrette a venirgli incontro. Visto il suo buon comportamento l’interdizione non sarà più di tre anni (il massimo consentito), ma molto inferiore. Forse un anno o un anno e mezzo.
Anche qui poi ci vorrà un voto dell’assemblea per arrivare alla decadenza. Ma già in passato - è accaduto nel caso del forzista Gianstefano Frigerio condannato per corruzione, concussione, finanziamento illecito e ricettazione – i parlamentari hanno finito per ritenere estinta l’interdizione dai pubblici uffici dei propri colleghi pregiudicati “in conseguenza dell’esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali”. Non c’è quindi ragione per ritenere che Berlusconi subisca un trattamento diverso da quello di Frigerio.
A quel punto si entra in nuovi affascinanti scenari: è divertente (o agghiacciante, a seconda dei punti di vista) immaginare cosa accadrà se il Senato dovesse calendarizzare il voto sul Berlusconi interdetto dai pubblici uffici prima di quello sul Berlusconi decaduto a causa della legge Severino.
Da una parte i colleghi gli diranno che può restare con loro perché ormai riabilitato, dall’altra dovranno (o dovrebbero) espellerlo in virtù di norme ideate per tutelare la reputazione delleistituzioni infangate dalla presenza di condannati al loro interno. Lo faranno con facilità? Dubitare è lecito. Più semplice è credere che assisteremo a nuove settimane di snervanti discussioni, magari in attesa della Corte europea dei diritti dell’Uomo, i cui tempi sono ancora più lunghi rispetto a quelli della Consulta.
Certo, Berlusconi ha anche altri processi in corso. Nel 2014 si dovrebbe, per esempio, celebrare l’appello per il caso Ruby. Ma questo, per il momento, non è un problema. Anche in caso di conferma della condanna in secondo grado la Cassazione non si esprimerà prima del 2015 o forse anche più in là, visto che i reati contestati non si prescrivono.
Il tempo che voleva, insomma, l’ex premier sente di averlo ormai quasi in tasca. Per questo adesso ha ordinato ai suoi di tacere. Dal Colle il segnale che chiedeva, tramite Violante e Onida, è arrivato. Ora spera in quello del Pd. Ma non ha fretta. Bisogna lasciar lavorare la Giunta. I generali impazienti, insegna Sun Tzu, perdono le guerre. E lui almeno quelle politiche da vent’anni a questa parte è abituato a vincerle. Di solito per la momentanea assenza del nemico.
venerdì 23 agosto 2013
Un sogno che dipende da noi
Berlusconi, Letta, Alfano, Santanchè, Brunetta, Carfagna, Calderoli, Casini, Gasparri, La Russa, Mussolini, Fassino, D'Alema, Lupi, Bindi, Maroni, Pomicino, Ferrara, Sgarbi, Tosi, Renzi, Formigoni, Monti, Capezzone, Tremonti, Zanda, Verdini, Cesaro, Cosentino, Dell'Utri, La Malfa, Lombardo, Milanese, Papa ecc ecc?
FARLO E' POSSIBILE SOLO IN 2 MODI:
1) Votare il M5S e soprattutto aderirvi attivamente da subito;
2) Visto che le persone elencate sono quasi tutte, condannate, imputate, indagate o prescritte, basterebbe pretendere semplicemente che i referendum del V-Day e del V2-Day siano discussi, votati e convertiti in legge!
Semplice no?
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domenica 11 agosto 2013
Berlusconi docet: I politici di oggi sono i pregiudicati di domani
Vestito e truccato da donna, il deputato del Pdl Simone Baldelli ha pubblicato sul suo blog il video in cui imita Laura Boldrini. Una video-parodia che l'autore ha presentato in aula, in occasione della chiusura dei lavori di Montecitorio, dedicandolo alla presidente della Camera.
Qui il video:
Ma costui è un deputato oppure uno SCADENTE pagliaccio?
Per questo lo paghiamo? Per intrattenere i propri compagni di banco?
VERGOGNA!
Pensate al tempo che ha perso per truccarsi e vestirsi da donna (e meno che non gira così per casa, cosa che non mi sorprenderebbe!) e per girare questo video.
Noi tutti (che non siamo deputati) non abbiamo questo tempo da perdere... si vede che lui non ha altro da fare...
IL PROBLEMA E' CHE NOI TUTTI NON LO PAGHIAMO PROFUMATAMENTE PER PROPORRE UNA TRISTISSIMA PARODIA COME QUESTA!!!
QUESTA CLASSE POLITICA E' DESTINATA A SCOMPARIRE DIMENTICATA... I POLITICI DI OGGI SONO DESTINATI AD ESSERE I PREGIUDICATI DI DOMANI...
L'UNICA DOMANDA ADESSO PIU' OPPORTUNA E':
SCOMPARIRANNO PRIMA LORO O SCOMPARIRA' PRIMA L'ECONOMIA ITALIANA?
PS: A me preoccupa solo il fatto che queste persone, come gli scarafaggi, sono molto resistenti e si adattano velocemente... Bisogna utilizzare l'antiparassitario più indicato e somministrarne la giusta quantità!
Diamoci da fare!!
Qui il video:
Per questo lo paghiamo? Per intrattenere i propri compagni di banco?
VERGOGNA!
Pensate al tempo che ha perso per truccarsi e vestirsi da donna (e meno che non gira così per casa, cosa che non mi sorprenderebbe!) e per girare questo video.
Noi tutti (che non siamo deputati) non abbiamo questo tempo da perdere... si vede che lui non ha altro da fare...
IL PROBLEMA E' CHE NOI TUTTI NON LO PAGHIAMO PROFUMATAMENTE PER PROPORRE UNA TRISTISSIMA PARODIA COME QUESTA!!!
QUESTA CLASSE POLITICA E' DESTINATA A SCOMPARIRE DIMENTICATA... I POLITICI DI OGGI SONO DESTINATI AD ESSERE I PREGIUDICATI DI DOMANI...
L'UNICA DOMANDA ADESSO PIU' OPPORTUNA E':
SCOMPARIRANNO PRIMA LORO O SCOMPARIRA' PRIMA L'ECONOMIA ITALIANA?
PS: A me preoccupa solo il fatto che queste persone, come gli scarafaggi, sono molto resistenti e si adattano velocemente... Bisogna utilizzare l'antiparassitario più indicato e somministrarne la giusta quantità!
Diamoci da fare!!
venerdì 2 agosto 2013
Il governo delle FRA-INTESE
Se io incarico un avvocato che deve fare i miei interessi e poi mi accorgo che invece sta pensando solo ai suoi, di interessi, ed io purtroppo l'ho già pagato, l'unica cosa che posso fare è incaricarne un altro e, in base all'esperienza pregressa, accertarmi che il nuovo legale faccia bene il suo lavoro.
Da questo video è chiaro che quasi tutta quest'aula parlamentare, fatta eccezione del Movimento 5 Stelle, non è assolutamente interessata a tutelare il bene comune.
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Questa gente non ci pensa proprio a discutere della cosa giusta da fare per il bene comune entrando nel merito delle leggi o degli emendamenti votati.
Ognuno di questi parlamentari vota in base a direttive che riceve "dall'alto".
Se è così che senso ha un parlamentare?
Che imbroglio è quello che chiamano democrazia?
E soprattutto CHI DECIDE CHE COSA DEVONO VOTARE QUESTE MARIONETTE?
Meditate e ...Stay Tuned
M.G.
Da questo video è chiaro che quasi tutta quest'aula parlamentare, fatta eccezione del Movimento 5 Stelle, non è assolutamente interessata a tutelare il bene comune.
Questa gente non ci pensa proprio a discutere della cosa giusta da fare per il bene comune entrando nel merito delle leggi o degli emendamenti votati.
Ognuno di questi parlamentari vota in base a direttive che riceve "dall'alto".
Se è così che senso ha un parlamentare?
Che imbroglio è quello che chiamano democrazia?
E soprattutto CHI DECIDE CHE COSA DEVONO VOTARE QUESTE MARIONETTE?
Meditate e ...Stay Tuned
M.G.
giovedì 1 agosto 2013
Berlusconi CONDANNATO - E' definitivamente un EVASORE FISCALE CON FRODE!
La corte ha deciso che la pena a 4 anni di interdizione dai pubblici uffici è da riformulare da parte della corte di appello di Milano (dovrà essere da un minimo di un anno ad un massimo di tre).
Dunque il futuro di Berlusconi è segnato: qualche anno di arresti domiciliari o di servizi sociali obbligatori e sbattuto fuori dal senato e da qualsiasi altra carica pubblica.
Sarà così o Berlusconi tirerà fuori qualche coniglio dal cilindro con l'aiuto del socio PD come ormai siamo abituati?
Entro fine anno lo sapremo.... ma forse da domani vedremo le prime conseguenze di questa sentenza.
In base a ciò che accadrà da adesso in poi sarà a tutti più evidente, osservatori internazionali in primis, se il nostro paese si confermerà essere quello del bunga bunga (come sembra finora) oppure se sarà ancora possibile difendere la nostra dignità di italiani.
M.G.
mercoledì 24 luglio 2013
Intervento di Marco Travaglio al 21*anniversario della strage di Via D'Amelio
Marco Travaglio conclude le manifestazioni in memoria di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta con una ironica e sarcastica cronistoria degli avvenimenti che hanno segnato 20 anni di storia politica e giudiziaria nell'ambito delle stragi di mafia.
Ladri di futuro - Lucarelliracconta del 24/07/2013
UN VIDEO ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE!!!
Per Dante gli ignavi sono indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male.... Ciò nonostante in questo caso agli ignavi sono spesso "concesse" le "pene dell'inferno"!
Non "perdere il proprio tempo" nell'approfondire questi temi è da ignavi.
Disinteressarsene ci rende responsabili, seppur in piccola parte, di queste terribili vicende.
Solo l'ignavia della gente può consentire che tutto ciò accada.
L'ignavia è forse il comportamento più diffuso e più spregevole del nostro martoriato popolo.
Per me l'ignavo è il più responsabile tra quei cittadini che si definiscono "per bene".
lunedì 22 luglio 2013
UN COLPO DI STATO A TUTTI GLI EFFETTI
Un vergognoso governo d'inciucio che doveva durare il tempo per superare un impasse determinato da una porcata di legge elettorale e dall'entrata diretta nel "palazzo" da parte dei cittadini italiani, RISCHIA DI DURARE 5 ANNI (idea anche palesata da Brunetta) SENZA PERMETTERE PER TUTTO QUESTO TEMPO AGLI ITALIANI DI TORNARE AL VOTO.
UN COLPO DI STATO A TUTTI GLI EFFETTI DOVE GLI UNICI PARLAMENTARI CHE HANNO RIFIUTATO LE CORROTTE LOGICHE DI PARTITO (votati da 1/3 degli elettori votanti) DEVONO LOTTARE OGNI GIORNO PER I LORO DIRITTI DI MANDATO VEDENDO SPESSO "IGNORATA" LA LORO VOCE DI RAPPRESENTANZA POLITICA.
"Questi amici del giaguaro" non si schiodano più dalle loro poltrone con la scusa della crisi...
E SE QUELLE DEL 2012 FOSSERO STATE LE NOSTRE ULTIME ELEZIONI CON IL BENESTARE DI UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AMICO DEI POTERI FORTI?
MEDITATE GENTE, MEDITATE!!!!
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UN COLPO DI STATO A TUTTI GLI EFFETTI DOVE GLI UNICI PARLAMENTARI CHE HANNO RIFIUTATO LE CORROTTE LOGICHE DI PARTITO (votati da 1/3 degli elettori votanti) DEVONO LOTTARE OGNI GIORNO PER I LORO DIRITTI DI MANDATO VEDENDO SPESSO "IGNORATA" LA LORO VOCE DI RAPPRESENTANZA POLITICA.
"Questi amici del giaguaro" non si schiodano più dalle loro poltrone con la scusa della crisi...
E SE QUELLE DEL 2012 FOSSERO STATE LE NOSTRE ULTIME ELEZIONI CON IL BENESTARE DI UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AMICO DEI POTERI FORTI?
MEDITATE GENTE, MEDITATE!!!!
mercoledì 12 giugno 2013
Una sana incazzatura - Di Battista (M5S)
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Alle accuse della senatrice Gambaro del m5s:
"Due comuni conquistati non sono un successo, ma una debacle elettorale. Inoltre ci sono percentuali molto basse. Stiamo pagando - ha rincarato la dose Gambaro - i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del MoVimento è Beppe Grillo, noi il lavoro lo stiamo facendo e questo non viene percepito. Invece di incoraggiarci, scrivendo questi post ci mette in cattiva luce. Credo che altri all'interno del Parlamento abbiano le mie stesse idee; il disagio c'è ed è evidente, ma non arriva a un dissenso vero e proprio".Grillo prima risponde:
Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema. Beppe GrilloE poi (prendendo atto delle 2841 risposte dei cittadini che quasi all'unanimità rispondevano che il problema non era lui bensì chi, come la Gambaro, cercava di smarcarsi dagli impegni elettorali come la rinuncia al denaro attaccando Beppe Grillo che ne è il garante) Grillo risponde:
IO STO CON GRILLO !!!!!!
Quando uno vale niente
Uno vale uno, quando costruisce. Quando del dibattito fa crescita, arricchimento, fatica per arrivare un passo più oltre.Uno vale niente, quando smantella il proprio stesso progetto servendosi della complicità di chi ha il solo scopo di distruggerlo.Uno vale uno quando è un uomo libero, che mette in pratica la democrazia nel senso più nobile ed alto: la libertà di sé nel rispetto delle regole.Uno vale niente, quando si proclama a destra e a manca "democratico", proprio calpestando e disprezzando le regole che lui stesso si è dato.Uno vale uno quando rispetta, vive e conosce a fonde l'etica politica del progetto a cui partecipa, e che gli chiede impegno e partecipazione quotidiana.Uno vale niente, quando scopre che la propria "etica" coincide con quella di partiti altrui, ma prende in giro i propri compagni di strada restando solo per costruirsi un potere personale.Uno vale uno quando ci mette la faccia. Quando è pronto ad affrontare un'informazione ostile e dura, pur di far passare il proprio messaggio così scomodo al sistema.Uno vale niente, quando si fa usare da un'informazione ruffiana, quando -credulone!- si bea delle lusinghe di quella Casta, che lo circuisce pronta a gettarlo via appena non servirà più. Uno vale uno quando è consapevole che l'opportunità unica che gli è stata offerta non è per i suoi meriti, ma per servire un Paese alla canna del gas e i suoi disperati cittadini.Quando invece crede di essere diventato Onorevole per chissà quali fortune, per chissà quali divine investiture, e usa il progetto di milioni di italiani per promuovere se stesso e assicurarsi un posto al sole, allora è uno che non vale proprio niente.
La Senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso MoVimento 5 Stelle. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S.
lunedì 10 giugno 2013
Alfonso Bonafede sulla presenza di Alfano alla manifestazione di Brescia (5/6/2013)
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Non ci sono parole per introdurre un così bel discorso quindi...
BUONA VISIONE E SOPRATTUTTO BUON ASCOLTO:
Non ci sono parole per introdurre un così bel discorso quindi...
BUONA VISIONE E SOPRATTUTTO BUON ASCOLTO:
sabato 8 giugno 2013
Macelleria Agorà
Dal blog di Beppe Grillo
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Il deputato M5S Alfonso Bonafede è stato fermato da una giornalista di Agorà che gli ha posto alcune domande. Bonafede nell'intervista ha spiegato che in commissione Giustizia, nella quale lavora, si stanno occupando del voto di scambio politico - mafioso, dei reati ambientali e del sovraffollamento delle carceri. Questioni importanti di cui il cittadino dovrebbe essere informato dal servizio pubblico televisivo. Nel servizio andato in onda il 31 maggio 2013 non compare neppure mezzo secondo di video in cui Bonafede espone i lavori parlamentari. Potete confrontare qui la versione integrale dell'intervista e quanto mandato in onda. Il pezzo, con tagli degni del peggiore macellaio, mira a farlo apparire titubante e smarrito. Il messaggio propagandistico e fuorviante che Agorà vuol far passare è chiaro: "i grillini non fanno niente". Questa non è informazione, è macelleria televisiva ai danni dei cittadini fuori e dentro il Parlamento.
giovedì 6 giugno 2013
Per salvare B. faranno l'amnistia
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di Marco TravaglioIl Cavaliere rischia la condanna definitiva e l'interdizione dai pubblici uffici. Con conseguenze pesanti per il governo delle 'larghe intese'. Ecco perché, zitti zitti, si preparano a usare l'arma finale (04 giugno 2013)
L'11 aprile Ignazio La Russa, che ogni tanto confessa, disse con l'aria di scherzare: «Il prossimo capo dello Stato sarà una donna: si chiama Salva di nome e Condotto di cognome». Pensava alla ministra della Giustizia uscente Severino, che già aveva ben meritato agli occhi di Berlusconi tagliando pene e prescrizione della concussione e dicendosi favorevole all'amnistia. Poi invece restò Napolitano che il 7 febbraio disse: «Se mi fosse toccato mettere una firma sull'amnistia, l'avrei fatto non una, ma dieci volte».
Comunque la battutaccia di La Russa piacque molto al Cavaliere, che promosse l'amico ?Gnazio a presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, ora chiamata a decidere su cinque suoi processi per diffamazione e cause per danni. Ma nulla può contro l'eventuale condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset, con automatica interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Nel qual caso il condannato dovrebbe lasciare il Parlamento entro un anno, rinunciare a candidarsi alle prossime elezioni e trascorrere 12 mesi agli arresti domiciliari (gli altri tre anni sono condonati dall'indulto del 2006, che però salterebbe in caso di nuova condanna al processo Ruby).
Eppure dal Pdl e dal Pd si continua a ripetere che una condanna non avrebbe effetti sul governo. Assurdità allo stato puro, visto che difficilmente il centrodestra terrebbe ferme le mani mentre il suo leader viene defenestrato dal Senato e accompagnato dai carabinieri a scontare la pena a domicilio.
Ma, se tutti ostentano sicurezza, significa che nei protocolli segreti dell'inciucio sul governo Letta è previsto un salvacondotto. Già, ma quale? Si è parlato della nomina di Berlusconi, magari in tandem con Prodi, a senatore a vita. Sarebbe uno scandalo: il laticlavio è previsto dalla Costituzione per chi ha "illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario".
Ma soprattutto non sarebbe un salvacondotto: i senatori a vita, se condannati, scontano le pene detentive e accessorie come i comuni mortali. I falchi del Pdl ogni tanto minacciano una norma che cancelli le pene accessorie, ma difficilmente passerebbe: anche Pietro Maso, ora che ha scontato la pena, potrebbe candidarsi a un ufficio pubblico. E il Pd, votando una legge ad personam per il Caimano dopo averlo riportato al governo, perderebbe pure i pochi elettori rimasti. Anche la grazia, nonostante la manica larga con cui Napolitano la elargisce, sarebbe improponibile: per la Consulta è un "provvedimento umanitario" per lenire una pena detentiva oltremodo sofferta; e in base all'ex Cirielli il Cavaliere, avendo più di 70 anni, le galere non può vederle neppure in cartolina.
L'unico salvacondotto in grado di risparmiare a lui l'interdizione e al governo Letta la morte prematura è l'amnistia. Anche se nessuno ha il coraggio di nominarla, anzi proprio per questo. La guardasigilli Cancellieri insiste ogni due per tre sull'"emergenza carceri". Specie dopo che l'ha citata un Berlusconi sull'orlo delle lacrime in un passaggio ignorato da tutti del comizio anti-pm a Brescia. Siccome l'uomo non è un apostolo degli ultimi e dei diseredati, è probabile che l'improvvisa commozione non riguardasse tanto gli attuali detenuti, quanto quelli futuri. Soprattutto uno: lui. Del resto, nei dati sulla popolazione carceraria, non risulta mezzo evasore fiscale.
Dunque prepariamoci alle prossime mosse: qualche rivolta di detenuti nei mesi estivi; campagne "garantiste" contro il sovraffollamento sugli house organ di destra, seguiti a ruota dai finti ingenui di sinistra; i soliti moniti del Colle; le consuete giaculatorie cardinalizie. Poi, come per l'indulto bipartisan del 2006, una bella amnistia urbi et orbi, estesa ai reati dei colletti bianchi e alle pene accessorie. Così migliaia di detenuti usciranno per qualche mese (poi le celle torneranno a riempirsi: i delinquenti sono tanti e, per chi non lo è, nessuno ha interesse a cambiare le leggi che producono troppi reclusi). E uno non uscirà dal Parlamento: lui.
martedì 4 giugno 2013
Morra vs Formigli 10 a 0 - Talk-show: format inefficace
Qui di seguito trovate il link dell'intervista di Formigli a Morra (m5s) durante una puntata di "Piazza Pulita": http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=i714170
Bravo Morra: non cede alle numerose provocazioni e conserva una calma invidiabile! Peccato che non abbia spiegato a Formigli che partecipare ai talk-show non consente di approfondire come si deve nessun argomento. In un talk-show é impossibile approfondire un argomento perché quando si cerca di rispondere in maniera compita ad una domanda, sul piú bello l'intervistatore cambia tema (si dice a causa dei "tempi televisivi") oppure si viene interrotti dalle grida ostruzionistiche di qualche gallina messa lí apposta da qualche partito che non vuole che certi temi vengano affrontati per bene. Questo é il motivo per cui non é produttivo per il m5s partecipare a format televisivi come quelli di Formigli!
sabato 1 giugno 2013
L'elettorato del PD è decisamente senza vergogna
(LEGGERE ANCHE IL COMMENTO IN FONDO AL POST)
Commento personale:
Una delle tante (e fondamentali) differenze tra i sostenitori del m5s e quelli del PD è questa:
I sostenitori del m5s, a differenza di quelli del PD, non sostengono ciecamente un simbolo ma delle idee e
LE IDEE DIFFICILMENTE DELUDONO. Se qualcuno sbaglierà tra le fila del m5s (com'è già successo) non metterà a repentaglio un'insieme di nobili idee ma sarà lui stesso a pagare.
Il PD NON HA IDEE e i suoi sostenitori fanno come gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia ...forse per la vergogna. La cosa più spiacevole è che l'elettorato del PD, oltre ad avere una memoria preoccupantemente corta da indurre un medico a diagnosticare un sicuro Alzheimer, non guarda mai in casa propria; se lo facesse troverebbe quotidianamente, nel migliore dei casi, solo contraddizioni e macerie.
L'elettore medio del PD "si attacca" alle persone senza idee sostenendole con passione come se fossero condottieri senza macchia, e quando queste lo deludono (finora sempre!!) vengono da lui dimenticate e sostituiti da altri che spesso sono la copia imbruttita dei predecessori. (Partendo solo da Prodi: Prodi----->Veltroni----->Bersani----->Letta----->...il prossimo sarà un pinguino?)... ma come si fa a sostenere il PD??? Siete senza vergogna!!
M.G.
Dal sito: http://www.italiaincrisi.it/
Di Maio spiega i dettagli della #leggetruffa dei rimborsi elettorali.
Sul provvedimento del governo sui RIMBORSI ELETTORALI ci sono almeno 4 cose da capire:
1. E’ un disegno di Legge. Quindi deve essere ancora discusso in Parlamento. Alcuni giornali titolano “Abolito il finanziamento pubblico”. Allora titoliamo pure “Bloccati i lavori della TAV” solo perchè abbiamo presentato la proposta.
2. I partiti avranno gratis spazi Tv, sedi e pagamento bollette. “Gratis” significa che qualcuno deve pur pagarli. Chi? i cittadini con “i fondi pubblici”.
3. L’abolizione dei rimborsi elettorali (che solo oggi la stampa chiama con il nome proprio: finanziamento pubblico). Non avverrà prima de 2015 (quando si è trattato di aumentare l’IVA, è bastata una notte).
4. Sarà sostituito da un sistema (il 2xmille) che dovrà essere destinato dai cittadini su base volontaria ai partiti. Ma se dimentichi a chi destinarlo va lo stesso ai partiti! (la torta da spartire è di 800 milioni di euro).
MORALE DELLA FAVOLA:
- A LUGLIO I PARTITI INCASSERANNO LA PRIMA RATA DEI RIMBORSI ELETTORALI. Il Movimento 5 Stelle non toccherà un euro (rinuncia infatti a 42 milioni).
- Tra 3 anni, smetterà di incassare fondi pubblici, per sostituirli con servizi pagati con FONDI PUBBLICI lo stesso.
Caro Letta hai fatto un “capolavoro democristiano”: cambia tutto per non cambiare niente.
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Commento personale:
Una delle tante (e fondamentali) differenze tra i sostenitori del m5s e quelli del PD è questa:
I sostenitori del m5s, a differenza di quelli del PD, non sostengono ciecamente un simbolo ma delle idee e
LE IDEE DIFFICILMENTE DELUDONO. Se qualcuno sbaglierà tra le fila del m5s (com'è già successo) non metterà a repentaglio un'insieme di nobili idee ma sarà lui stesso a pagare.
Il PD NON HA IDEE e i suoi sostenitori fanno come gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia ...forse per la vergogna. La cosa più spiacevole è che l'elettorato del PD, oltre ad avere una memoria preoccupantemente corta da indurre un medico a diagnosticare un sicuro Alzheimer, non guarda mai in casa propria; se lo facesse troverebbe quotidianamente, nel migliore dei casi, solo contraddizioni e macerie.
L'elettore medio del PD "si attacca" alle persone senza idee sostenendole con passione come se fossero condottieri senza macchia, e quando queste lo deludono (finora sempre!!) vengono da lui dimenticate e sostituiti da altri che spesso sono la copia imbruttita dei predecessori. (Partendo solo da Prodi: Prodi----->Veltroni----->Bersani----->Letta----->...il prossimo sarà un pinguino?)... ma come si fa a sostenere il PD??? Siete senza vergogna!!
M.G.
mercoledì 22 maggio 2013
Dalle larghe intese ai patti scellerati
di Ferdinando Imposimato [13/05/2013]
Ci eravamo illusi, prima dell'ultima legislatura, che, grazie a una nuova classe politica, sarebbe finita l'epoca della corruzione, delle riforme eversive della Costituzione, dei conflitti di interesse irrisolti, della legge elettorale vergogna, delle guerre preventive che intaccano la sovranita' degli altri stati, del precariato dei lavoratori, delle gravi e sempre piu' diffuse diseguaglianze sociali, dell'aumento del debito pubblico, dei senza casa e senza reddito e degli intollerabili privilegi della casta politica, che portano allo sperpero del pubblico denaro a vantaggio di pochi e con sacrifici insopportabili per la stragrande maggioranza dei cittadini.
Avevamo sperato in un taglio consistente delle spese del Quirinale, del Senato, della Camera, dei rimborsi elettorali, in una eliminazione delle societa' partecipate, vere e proprie fonti di sperpero senza controllo. Invece non e' accaduto niente di tutto questo. E anzi, mentre restano intatte le indennita' per il presidente, si annuncia che l'indennita' di funzione del segretario generale sara' ridotta del 15%, mentre i compensi dei consiglieri del presidente della Repubblica del 12%. Poca cosa rispetto a cio' che ci si attendeva, anche con la riduzione delle indennita' dei parlamentari, che sono quintuple rispetto alle omologhe indennita' dei parlamentari di altri paesi europei. E tutto questo mentre si annunziano interventi in favore dei lavoratori che non trovano copertura nella riduzione della spesa pubblica.
Intanto il varo del governo delle larghe intese ha portato alla crescita della ribellione sociale con assalti violenti alle forze dell'ordine, a un calo dei consensi del Pd del 2-3 % e a un aumento di quelli del Pdl in pari misura con una tendenza a crescere, anche per le manovre demagogiche del solito imbonitore mediatico. Nello stesso tempo si stanno preparando riforme consociative che intaccherebbero alcuni pilastri della Costituzione. Qualcuno come Luciano Violante appoggia il varo di una repubblica semipresidenziale che mette a rischio l'equilibrio dei poteri, cardine della nostra Carta.
Lo spettro di uno stravolgimento della seconda parte della Costituzione lede i principi inviolabili contenuti nella prima parte e si ripropone in modo ancora piu' drammatico che in passato, nella indifferenza generale. Le riforme infatti vedono un accordo tra esponenti del Pd e Pdl e avverrebbero attraverso una misteriosa Convenzione, che abbraccia destra e quel che resta della sinistra, alla cui guida si propone Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per evasione fiscale continuata. In una democrazia normale il Cavaliere non dovrebbe nemmeno stare in Parlamento. Noi rischiamo di vederlo assurgere tra qualche anno alla massima carica dello Stato con una riforma presidenziale o semipresidenziale. Questo pericolo non viene percepito ne' dai politici delle larghe intese, ne' dalla maggioranza degli italiani, sempre piu' afflitti da gravi problemi di sopravvivenza e di tutela dei diritti fondamentali. Intanto chi detiene il monopolio delle TV pubbliche e private ha gia' iniziato una campagna elettorale, forte dell'assenza di una opposizione degna di questo nome.
La grande alleanza tra destra e sinistra ha tradito le aspettative degli elettori, che avevano votato il Pd perche' si contrapponesse a Berlusconi, ai suoi valori, al suo partito. Ed invece e' accaduto, nota Furio Colombo sul Fatto, che l'intero gruppo di deputati e senatori che avevano il compito di contrastare il Pdl e' andato a sedersi con la parte da sconfiggere. E' stata accettata la rinunzia alla legge sul conflitto di interessi, al predominio mediatico insopportabile di Berlusconi (che si fara' sentire nella prossima tornata elettorale), alla difesa dello Stato di diritto, che significa che la legge e' uguale per tutti, anche per i governanti, ad una legge elettorale che restituisca il diritto di voto ai cittadini e elimini quei premi di maggioranza che stravolgono la volonta' popolare.
Il rifiuto di votare Stefano Rodota' da parte del Pd e' stato il maggiore errore politico che si potesse fare: Rodota' avrebbe portato a un governo di centro sinistra senza Berlusconi e alla soluzione del problema cardine della democrazia: il conflitto di interessi. E a una politica di eguaglianza sociale e di redistribuzione delle ricchezze. Oggi uno dei punti del programma di Pierluigi Bersani, il conflitto di interessi da risolvere, e' sparito dall'agenda delle grandi intese, con esclusivo vantaggio della destra. Di riduzione della spesa pubblica si parla sempre meno.
Intanto anche sulla legge elettorale si indugia, e si lascia pericolosamente al leader del centro destra la possibilita', alle prossime elezioni, con una maggioranza relativa alla Camera e al Senato, di avere la maggioranza assoluta nel Parlamento, con la possibilita' di conquistare il Colle.
INDUGI SULLA LEGGE SCANDALO
Converra' rinfrescarci la memoria per capire la gravita' della attuale legge-scandalo. Si tiene in vita una legge elettorale senza il voto di preferenza: i partiti ripresenteranno un elenco telefonico di nomi, ciascuno con il suo numero in ordine progressivo. Se si presenteranno nelle file del Pdl soggetti corrotti o avventurieri o mafiosi mascherati nelle prime posizioni delle liste, essi saranno sicuramente eletti, poiche' la volonta' degli elettori e' pari a zero. Ma non e' tutto. Tre o quattro capilista potranno ancora candidarsi in molti collegi, in ogni parte del territorio nazionale, optando per quei collegi che consentiranno la eliminazione di avversari interni scomodi e non subalterni. La scelta dei rappresentanti del popolo avverra' prima delle elezioni ad opera di alcuni oligarchi, mentre il corpo elettorale dovra' solo ratificare cio' che e' stato deciso nei partiti.
Continuera' il monopolio dei dirigenti dei partiti sugli eletti. Immarcescibili burocrati decideranno quale dovra' essere la composizione del parlamento: gli eletti saranno al loro servizio senza rappresentare gli interessi dei cittadini, pena la non ricandidatura. La campagna elettorale si giochera' sul simbolo dei partiti e non sulla qualita' dei candidati. La democrazia si risolvera' nell'arbitrio dei soliti noti che sceglieranno amici, parenti e amanti. Il risultato sara' ancora una volta che oltre la meta' dei parlamentari verra' cooptata dall'alto.
Il rischio e' che si riproponga la proposta Chiti di riforma della Costituzione, che prevede di fatto l'elezione diretta del presidente del Consiglio, cui verrano attribuiti maggiori poteri a scapito del presidente della Repubblica e del parlamento. Il premier verrebbe scelto dagli elettori; il capo dello Stato si limiterebbe a prenderne atto. Dulcis in fundo, si mutuerebbe dal tatarellum il divieto di ribaltone: se il presidente del Consiglio cade, si deve rivotare. Questo e' il programma perseguito dal Cavaliere da sempre e che oggi rischia di essere riproposto.
LA PROFEZIA DI ALDO MORO
La riforma elettorale e quella costituzionale non incidono solo sulla organizzazione politica dello Stato, ma anche sui diritti inviolabili dell'uomo e sui principi di unita' e indivisibilita' dello Stato. La previsione di Aldo Moro rischia di avverarsi. Moro, con intuizione profetica, nell'aprile del 1948 denuncio' il pericolo «abbastanza grave, che gruppi o individui, modificando la seconda parte della Costituzione, fossero indotti ad avversare anche i principi consacrati nella prima parte inerenti alla natura ed alla dignita' della persona umana, principi che - egli ammoni' - non dovrebbero mai essere oggetto di revisione costituzionale, perche' alterarli significherebbe condannarsi al ridicolo, al disordine, alla tragedia». «E percio' - aggiungeva Moro - e' necessario che tutti gli uomini di buona volonta' siano concordi nella difesa di quei principi fondamentalmente umani e cerchino di trascriverli, prima che sulla carta, sulla viva pagina dei cuori» (Aldo Moro, ?Scritti e discorsi 1940-1947?, edizione Cinque lune).
Il vulnus maggiore della Carta fondamentale sarebbe una forma surrettizia di presidenzialismo, attraverso un premierato che realizza nel presidente del Consiglio una concentrazione di poteri assai superiore a quella di cui dispongono i capi di Stato e di governo dei paesi democratici, a cominciare da Obama e dal primo ministro inglese. Il professor Francesco De Martino, poco prima della sua morte, mi disse che qualunque forma di presidenzialismo o semipresidenzialismo, in Italia, rischia di essere il preludio di un regime autoritario.
In realta' la riforma introdurrebbe una forma di premierato assoluto, in analogia con i poteri che un tempo erano propri del monarca. Il premier puo' nominare e revocare i ministri e sciogliere il Parlamento. Mentre non risolve le questioni del sistema mediatico ed il conflitto di interessi. In conclusione, la riforma sarebbe un vero e proprio mostro, fondato sulla logica perversa dello scambio tra i principi costituzionali e la sopravvivenza della maggioranza. Ma laddove la Costituzione e' violata, la democrazia e' in pericolo. In questa situazione il Parlamento si troverebbe in una situazione di straordinaria debolezza.
COSTITUZIONE VIVA
La nostra Costituzione, accusata di vetusta' e arretratezza, non e' vecchia ed obsoleta. Essa e' viva ed attuale piu' che mai. E' e resta una Costituzione democratica anche a 65 anni dalla sua nascita. E deve essere attuata, soprattutto nella parte che riguarda il lavoro e la sua dignita' ed il conflitto di interessi. Essa contiene i principi fondamentali di garanzia, tra i quali l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, l'indipendenza della magistratura, la tutela dell'istruzione pubblica, l'informazione libera, la separazione dei poteri e la centralita' del Parlamento. Principi che garantiscono condizioni di armonia e di solidarieta' tra unita' e pluralismo territoriale. E richiede subito una legge sul conflitto di interessi: che e' la situazione apparentemente ?legale? in cui si trova un governante, un amministratore, un banchiere, un politico o un giudice, che anziche' fare l'interesse pubblico nella sua attivita' istituzionale, cura il suo interesse privato o quello di amici e prestanomi.
Tale conflitto viola l'articolo 51, che prevede per tutti i cittadini una condizione di parita' nella competizione elettorale.
Il conflitto di interessi dilagante e' fonte di corruzione e criminalita' e di una gestione dissennata delle risorse pubbliche. Il conflitto di interessi e' il principale strumento di corruzione diffuso in Italia. Un cancro che affligge le nostre istituzioni da decenni. E si aggrava nonostante le denunzie e le accuse che fioccano per gli scandali ricorrenti. Che interessano varie categorie di persone: governanti, amministratori, governatori, banchieri, imprenditori, consulenti, soggetti nei quali spesso si uniscono le funzioni di controllori e controllati. Con il permesso o nell'assenza della legge. Ci attendiamo che la Costituzione sia attuata e che la legge sul conflitto sia varata al piu' presto: prima che sia troppo tardi. Invece il Governo delle larghe intese e' diventato il governo dei patti scellerati, a scapito della democrazia e della eguaglianza sociale.
http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=605
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Ci eravamo illusi, prima dell'ultima legislatura, che, grazie a una nuova classe politica, sarebbe finita l'epoca della corruzione, delle riforme eversive della Costituzione, dei conflitti di interesse irrisolti, della legge elettorale vergogna, delle guerre preventive che intaccano la sovranita' degli altri stati, del precariato dei lavoratori, delle gravi e sempre piu' diffuse diseguaglianze sociali, dell'aumento del debito pubblico, dei senza casa e senza reddito e degli intollerabili privilegi della casta politica, che portano allo sperpero del pubblico denaro a vantaggio di pochi e con sacrifici insopportabili per la stragrande maggioranza dei cittadini.
Avevamo sperato in un taglio consistente delle spese del Quirinale, del Senato, della Camera, dei rimborsi elettorali, in una eliminazione delle societa' partecipate, vere e proprie fonti di sperpero senza controllo. Invece non e' accaduto niente di tutto questo. E anzi, mentre restano intatte le indennita' per il presidente, si annuncia che l'indennita' di funzione del segretario generale sara' ridotta del 15%, mentre i compensi dei consiglieri del presidente della Repubblica del 12%. Poca cosa rispetto a cio' che ci si attendeva, anche con la riduzione delle indennita' dei parlamentari, che sono quintuple rispetto alle omologhe indennita' dei parlamentari di altri paesi europei. E tutto questo mentre si annunziano interventi in favore dei lavoratori che non trovano copertura nella riduzione della spesa pubblica.
Intanto il varo del governo delle larghe intese ha portato alla crescita della ribellione sociale con assalti violenti alle forze dell'ordine, a un calo dei consensi del Pd del 2-3 % e a un aumento di quelli del Pdl in pari misura con una tendenza a crescere, anche per le manovre demagogiche del solito imbonitore mediatico. Nello stesso tempo si stanno preparando riforme consociative che intaccherebbero alcuni pilastri della Costituzione. Qualcuno come Luciano Violante appoggia il varo di una repubblica semipresidenziale che mette a rischio l'equilibrio dei poteri, cardine della nostra Carta.
Lo spettro di uno stravolgimento della seconda parte della Costituzione lede i principi inviolabili contenuti nella prima parte e si ripropone in modo ancora piu' drammatico che in passato, nella indifferenza generale. Le riforme infatti vedono un accordo tra esponenti del Pd e Pdl e avverrebbero attraverso una misteriosa Convenzione, che abbraccia destra e quel che resta della sinistra, alla cui guida si propone Silvio Berlusconi, condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per evasione fiscale continuata. In una democrazia normale il Cavaliere non dovrebbe nemmeno stare in Parlamento. Noi rischiamo di vederlo assurgere tra qualche anno alla massima carica dello Stato con una riforma presidenziale o semipresidenziale. Questo pericolo non viene percepito ne' dai politici delle larghe intese, ne' dalla maggioranza degli italiani, sempre piu' afflitti da gravi problemi di sopravvivenza e di tutela dei diritti fondamentali. Intanto chi detiene il monopolio delle TV pubbliche e private ha gia' iniziato una campagna elettorale, forte dell'assenza di una opposizione degna di questo nome.
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ALLEANZA A TRADIMENTOLa grande alleanza tra destra e sinistra ha tradito le aspettative degli elettori, che avevano votato il Pd perche' si contrapponesse a Berlusconi, ai suoi valori, al suo partito. Ed invece e' accaduto, nota Furio Colombo sul Fatto, che l'intero gruppo di deputati e senatori che avevano il compito di contrastare il Pdl e' andato a sedersi con la parte da sconfiggere. E' stata accettata la rinunzia alla legge sul conflitto di interessi, al predominio mediatico insopportabile di Berlusconi (che si fara' sentire nella prossima tornata elettorale), alla difesa dello Stato di diritto, che significa che la legge e' uguale per tutti, anche per i governanti, ad una legge elettorale che restituisca il diritto di voto ai cittadini e elimini quei premi di maggioranza che stravolgono la volonta' popolare.
Il rifiuto di votare Stefano Rodota' da parte del Pd e' stato il maggiore errore politico che si potesse fare: Rodota' avrebbe portato a un governo di centro sinistra senza Berlusconi e alla soluzione del problema cardine della democrazia: il conflitto di interessi. E a una politica di eguaglianza sociale e di redistribuzione delle ricchezze. Oggi uno dei punti del programma di Pierluigi Bersani, il conflitto di interessi da risolvere, e' sparito dall'agenda delle grandi intese, con esclusivo vantaggio della destra. Di riduzione della spesa pubblica si parla sempre meno.
Intanto anche sulla legge elettorale si indugia, e si lascia pericolosamente al leader del centro destra la possibilita', alle prossime elezioni, con una maggioranza relativa alla Camera e al Senato, di avere la maggioranza assoluta nel Parlamento, con la possibilita' di conquistare il Colle.
INDUGI SULLA LEGGE SCANDALO
Converra' rinfrescarci la memoria per capire la gravita' della attuale legge-scandalo. Si tiene in vita una legge elettorale senza il voto di preferenza: i partiti ripresenteranno un elenco telefonico di nomi, ciascuno con il suo numero in ordine progressivo. Se si presenteranno nelle file del Pdl soggetti corrotti o avventurieri o mafiosi mascherati nelle prime posizioni delle liste, essi saranno sicuramente eletti, poiche' la volonta' degli elettori e' pari a zero. Ma non e' tutto. Tre o quattro capilista potranno ancora candidarsi in molti collegi, in ogni parte del territorio nazionale, optando per quei collegi che consentiranno la eliminazione di avversari interni scomodi e non subalterni. La scelta dei rappresentanti del popolo avverra' prima delle elezioni ad opera di alcuni oligarchi, mentre il corpo elettorale dovra' solo ratificare cio' che e' stato deciso nei partiti.
Continuera' il monopolio dei dirigenti dei partiti sugli eletti. Immarcescibili burocrati decideranno quale dovra' essere la composizione del parlamento: gli eletti saranno al loro servizio senza rappresentare gli interessi dei cittadini, pena la non ricandidatura. La campagna elettorale si giochera' sul simbolo dei partiti e non sulla qualita' dei candidati. La democrazia si risolvera' nell'arbitrio dei soliti noti che sceglieranno amici, parenti e amanti. Il risultato sara' ancora una volta che oltre la meta' dei parlamentari verra' cooptata dall'alto.
Il rischio e' che si riproponga la proposta Chiti di riforma della Costituzione, che prevede di fatto l'elezione diretta del presidente del Consiglio, cui verrano attribuiti maggiori poteri a scapito del presidente della Repubblica e del parlamento. Il premier verrebbe scelto dagli elettori; il capo dello Stato si limiterebbe a prenderne atto. Dulcis in fundo, si mutuerebbe dal tatarellum il divieto di ribaltone: se il presidente del Consiglio cade, si deve rivotare. Questo e' il programma perseguito dal Cavaliere da sempre e che oggi rischia di essere riproposto.
LA PROFEZIA DI ALDO MORO
La riforma elettorale e quella costituzionale non incidono solo sulla organizzazione politica dello Stato, ma anche sui diritti inviolabili dell'uomo e sui principi di unita' e indivisibilita' dello Stato. La previsione di Aldo Moro rischia di avverarsi. Moro, con intuizione profetica, nell'aprile del 1948 denuncio' il pericolo «abbastanza grave, che gruppi o individui, modificando la seconda parte della Costituzione, fossero indotti ad avversare anche i principi consacrati nella prima parte inerenti alla natura ed alla dignita' della persona umana, principi che - egli ammoni' - non dovrebbero mai essere oggetto di revisione costituzionale, perche' alterarli significherebbe condannarsi al ridicolo, al disordine, alla tragedia». «E percio' - aggiungeva Moro - e' necessario che tutti gli uomini di buona volonta' siano concordi nella difesa di quei principi fondamentalmente umani e cerchino di trascriverli, prima che sulla carta, sulla viva pagina dei cuori» (Aldo Moro, ?Scritti e discorsi 1940-1947?, edizione Cinque lune).
Il vulnus maggiore della Carta fondamentale sarebbe una forma surrettizia di presidenzialismo, attraverso un premierato che realizza nel presidente del Consiglio una concentrazione di poteri assai superiore a quella di cui dispongono i capi di Stato e di governo dei paesi democratici, a cominciare da Obama e dal primo ministro inglese. Il professor Francesco De Martino, poco prima della sua morte, mi disse che qualunque forma di presidenzialismo o semipresidenzialismo, in Italia, rischia di essere il preludio di un regime autoritario.
In realta' la riforma introdurrebbe una forma di premierato assoluto, in analogia con i poteri che un tempo erano propri del monarca. Il premier puo' nominare e revocare i ministri e sciogliere il Parlamento. Mentre non risolve le questioni del sistema mediatico ed il conflitto di interessi. In conclusione, la riforma sarebbe un vero e proprio mostro, fondato sulla logica perversa dello scambio tra i principi costituzionali e la sopravvivenza della maggioranza. Ma laddove la Costituzione e' violata, la democrazia e' in pericolo. In questa situazione il Parlamento si troverebbe in una situazione di straordinaria debolezza.
COSTITUZIONE VIVA
La nostra Costituzione, accusata di vetusta' e arretratezza, non e' vecchia ed obsoleta. Essa e' viva ed attuale piu' che mai. E' e resta una Costituzione democratica anche a 65 anni dalla sua nascita. E deve essere attuata, soprattutto nella parte che riguarda il lavoro e la sua dignita' ed il conflitto di interessi. Essa contiene i principi fondamentali di garanzia, tra i quali l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, l'indipendenza della magistratura, la tutela dell'istruzione pubblica, l'informazione libera, la separazione dei poteri e la centralita' del Parlamento. Principi che garantiscono condizioni di armonia e di solidarieta' tra unita' e pluralismo territoriale. E richiede subito una legge sul conflitto di interessi: che e' la situazione apparentemente ?legale? in cui si trova un governante, un amministratore, un banchiere, un politico o un giudice, che anziche' fare l'interesse pubblico nella sua attivita' istituzionale, cura il suo interesse privato o quello di amici e prestanomi.
Tale conflitto viola l'articolo 51, che prevede per tutti i cittadini una condizione di parita' nella competizione elettorale.
Il conflitto di interessi dilagante e' fonte di corruzione e criminalita' e di una gestione dissennata delle risorse pubbliche. Il conflitto di interessi e' il principale strumento di corruzione diffuso in Italia. Un cancro che affligge le nostre istituzioni da decenni. E si aggrava nonostante le denunzie e le accuse che fioccano per gli scandali ricorrenti. Che interessano varie categorie di persone: governanti, amministratori, governatori, banchieri, imprenditori, consulenti, soggetti nei quali spesso si uniscono le funzioni di controllori e controllati. Con il permesso o nell'assenza della legge. Ci attendiamo che la Costituzione sia attuata e che la legge sul conflitto sia varata al piu' presto: prima che sia troppo tardi. Invece il Governo delle larghe intese e' diventato il governo dei patti scellerati, a scapito della democrazia e della eguaglianza sociale.
http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=605
mercoledì 15 maggio 2013
Tre anni di aurora boreale in un video
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Questo video è stato girato con l’ormai stranota tecnica del time lapse in un arco di tempo di ben tre anni, in Finlandia, più precisamente presso il Parco Nazionale di Abisko, nella provincia del Lapland.
Tsunami di ghiaccio in Minnesota
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dal sito: http://www.articolotre.com/2013/05/tsunami-di-ghiaccio-in-minnesota/169977
Questo episodio si era già manifestato in Canada, lasciando dietro di se una vera e propria scia di distruzione, con almeno una dozzina di abitazioni devastate nel Manitoba, dove è stato dichiarato lo "stato d'emergenza". Si tratta di un fenomeno estremo causato dai venti gelidi dell'artico che soffiando ad oltre 100 Km/h creano e spostano questa enorme onda di ghiaccio che avanza lentamente, ma inesorabilmente anche sulla terra ferma. A distanza di pochi giorni anche il Minnesota è stato colpito dallo tsunami, che partendo dal Lago Mills si è spinto oltre il litorale investendo diverse case. Le scene mostrate dai filmati sono inquietanti, degne del miglior film sulle catastrofi naturali, eppure è tutto vero; il ghiaccio avanza inarrestabile, inesorabile senza farsi fermare da nulla, invade e travolge con la sua terribile lentezza qualsiasi cosa e la gente rimane scossa ed impaurita da questa "furia silente".
Anche in altre città è scattato l'allarme, come ad esempio Ochre River ad ovest di Winnipeg, e sono state immediatamente evacuate, mentre le autorità permettevano solamente ad alcune persone, le cui case erano fortunatamente rimaste ancora in piedi, di entrare all'interno per recuperare alcune cose. Una famiglia ha persino riferito alla stampa di aver visto il ghiaccio avanzare con un'estrema facilità travolgendo la loro casa a due piani, spostando mobili e portando la vasca da bagno nel corridoio prima di raggiungere le loro stanze. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
Questo episodio si era già manifestato in Canada, lasciando dietro di se una vera e propria scia di distruzione, con almeno una dozzina di abitazioni devastate nel Manitoba, dove è stato dichiarato lo "stato d'emergenza". Si tratta di un fenomeno estremo causato dai venti gelidi dell'artico che soffiando ad oltre 100 Km/h creano e spostano questa enorme onda di ghiaccio che avanza lentamente, ma inesorabilmente anche sulla terra ferma. A distanza di pochi giorni anche il Minnesota è stato colpito dallo tsunami, che partendo dal Lago Mills si è spinto oltre il litorale investendo diverse case. Le scene mostrate dai filmati sono inquietanti, degne del miglior film sulle catastrofi naturali, eppure è tutto vero; il ghiaccio avanza inarrestabile, inesorabile senza farsi fermare da nulla, invade e travolge con la sua terribile lentezza qualsiasi cosa e la gente rimane scossa ed impaurita da questa "furia silente".
Anche in altre città è scattato l'allarme, come ad esempio Ochre River ad ovest di Winnipeg, e sono state immediatamente evacuate, mentre le autorità permettevano solamente ad alcune persone, le cui case erano fortunatamente rimaste ancora in piedi, di entrare all'interno per recuperare alcune cose. Una famiglia ha persino riferito alla stampa di aver visto il ghiaccio avanzare con un'estrema facilità travolgendo la loro casa a due piani, spostando mobili e portando la vasca da bagno nel corridoio prima di raggiungere le loro stanze. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
mercoledì 8 maggio 2013
Risultati del sondaggio: Floris, giornalista o dipendente?
Qui trovate i risultati del sondaggio lanciato sul blog di Beppe Grillo che aveva come titolo:
Floris, giornalista o dipendente?
Per vedere i risultati cliccate su questo link:
http://www.keysurvey.com/reportmodule/REPORT3/Member/Report/jsp/Export2image.jsp?rpsID=6760271806755495387
Ecco qui l'anteprima:
Floris, giornalista o dipendente?
Per vedere i risultati cliccate su questo link:
http://www.keysurvey.com/reportmodule/REPORT3/Member/Report/jsp/Export2image.jsp?rpsID=6760271806755495387
Ecco qui l'anteprima:
sabato 4 maggio 2013
La "questione" Paolo Becchi
La crocifissione di Paolo Becchi
Chi ha visto “Servizio pubblico”, ieri sera, ha assistito in diretta al pestaggio di Paolo Becchi: più o meno, l’equivalente televisivo della crocifissione di Fantozzi in sala mensa. Avendo attaccato Becchi quando era sulla cresta dell’onda, vederlo sconfessato dal Movimento e additato al pubblico ludibrio non mi ha dato alcun piacere: i media l’hanno fabbricato, i media lo distruggono, siano benedetti i media. Messo all’angolo, solo contro tutti, verso la fine Paolo è riuscito persino a contrattaccare, strappando a un pubblico che evidentemente non aveva capito nulla tre-applausi-tre, che mi hanno fatto sentire sollevato per lui. Perché lui non lo giustifico ma almeno lo capisco: quello che non capisco né giustifico è Santoro.
Prima invita Becchi alla trasmissione, per permettergli di precisare il proprio pensiero, in realtà per sbatterlo in prima pagina. Poi, quando lui comincia a farfugliare sciocchezze sulla Banca d’Italia, afferma sornione di comprendere la sua confusione, visto il guaio in cui s’è messo. Quindi lo lascia massacrare da Nosferatu Sallusti, senza neppure permettergli di replicare. Poco ancora, gli ridà la parola dopo un tempo televisivamente interminabile, durante il quale le telecamere hanno indugiato sul suo volto terreo, dichiarandosi persino contento che si fosse un po’ ripreso. Infine, lo attacca per dargli il colpo di grazia, già sapendo che dopo, come aveva annunciato, Becchi toglierà definitivamente il disturbo.
Non si ammazzano così anche i cavalli? Ma ammazzare il cavallo a Santoro non è bastato: ispirato dagli sfondoni storici di Becchi, ha voluto darci a sua volta lezioni di storia. Così ha evocato la repubblica di Weimar, riuscendo a dire, se ho ben capito, che almeno Hitler, nei primi sei mesi dopo la presa del potere, aveva eliminato la disoccupazione. Oddio, certo che l’ha fatto: ma riarmando la Germania, e assumendo i disoccupati nelle fabbriche di armi. È questa la ricetta di Santoro per uscire dalla crisi? Di armi, in giro, non ce n’è già abbastanza?
Ecco, a questo punto ci mancava solo che Santoro ci invitasse a invadere la Polonia, e poi la gaffe – ben più ciclopica di quella di Becchi attorno alla quale era stata costruita l’intera puntata – sarebbe stata completa, vertiginosa, irrecuperabile. Lo propongo seriamente ai vertici della Sette: valutata la gravità delle gaffe rispettive, perché Servizio pubblico non lo conduce Paolo Becchi?
Intervista a Paolo Becchi in "La zanzara"
Clicca qui per riascoltare l'intera puntata (audio)
Replica di Sallusti: “Gli spari non sono nè per noi, nè per
Servizio Pubblico, Becchi: “Questo governo è ricattato da Berlusconi. E’ spaventoso”
giovedì 2 maggio 2013
giovedì 25 aprile 2013
Visita di Hitler a Napoli
Durante la visita di Hitler a Napoli nel 1938 un folto pubblico fu schierato lungo via Caracciolo, in attesa del suo passaggio su una macchina scoperta. Quando il Fuhrer passò in piedi nella macchina e tese il braccio nel saluto nazista, una voce dal pubblico non identificata ruppe il silenzio della cerimonia gridando: «Sta verenn' si for' chiove» (sta controllando se fuori piove). In quel momento si capì che il totalitarismo non avrebbe mai potuto conquistare l'animo dei Napoletani, proprio per quel senso innato dell'ironia, quella capacità di non prendersi troppo sul serio.
E, cosa ancora piú onorevole, l unico popolo in europa a cacciare i tedeschi dalla cittâ SENZA L AIUTO DEGLI ALLEATI, che vennero e trovarono il lavoro gia fatto!!!
mercoledì 24 aprile 2013
Udite Udite: Tra i nomi vicini a Berlusconi spunta quello di Napolitano
Dal sito Cado in piedi
Ecco l'editoriale pubblicato il 24 aprile sul Fatto Quotidiano:
Spunta una lista di nomi vicini a Berlusconi, contenuta in un quaderno di un manager Fininvest. Fra questi c'era quello di Napolitano
"Sua Castità". Con questo titolo, Marco Travaglio commenta oggi la rielezione di Napolitano e l'accordo (o forse è meglio chiamarlo inciucio) fra i partiti.Ecco l'editoriale pubblicato il 24 aprile sul Fatto Quotidiano:
Complimenti al regista, e anche allo sceneggiatore. Ieri, giorno III dell'Era Napolitana, l'Inciucio Day si è aperto di prima mattina nel supercarcere dell'Ucciardone (e dove se no?) con un sacrificio votivo sull'altare della Casta: un bel falò pirotecnico, non di agnelli o montoni o vergini inviolate, ma di nastri e bobine che immortalavano le quattro telefonate fra il capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'indagato per falsa testimonianza Nicola Mancino, implicato nella trattativa Stato-mafia. Con mirabile devozione e scelta di tempo, la Cassazione partecipava festosa all'incoronazione di Re Giorgio rendendo note le motivazioni della sacra pira: intercettare l'indagato Mancino senza prevedere che avrebbe chiamato il Quirinale per ricattarlo e senza rassegnarsi all'idea che la legge non è uguale per tutti fu, da parte dei giudici di Palermo, "un vulnus costituzionalmente rilevante".
Non contenti, i supremi cortigiani hanno disposto l'ennesimo rinvio della decisione sul trasloco dei processi a B. da Milano a Brescia, facendo slittare sine die il processo Ruby e allontanando così il giorno della sentenza, onde evitare che il noto puttaniere subisse un altro vulnus mentre s'appresta al trionfale ingresso nel governo di larghe intese. Illuminato e circonfuso da quel fuoco purificatore, il nuovo Re Sole si è recato in quel che resta del Parlamento per il tradizionale discorso della Corona. E lì ha abilmente scudisciato la Casta di cui fa parte dal 1953, raccogliendo applausi, standing ovation e ola dai frustati medesimi, ben consci che il gioco delle parti imponeva l'esercizio sadomaso per il bene supremo della sopravvivenza, all'ombra del Santo Patrono e Lord Protettore della banda larga. Copiose le lacrime sparse da Sua Castità, nella migliore tradizione del chiagni e fotti. All'incoronazione seguirà - come da cerimoniale della Real Casa - la grazia del Re, onde evitare che i sudditi scoprano l' "orrore" (men che meno in "piazza") di larghe intese con un condannato per frode fiscale, rivelazione di segreti ed eventualmente concussione e prostituzione minorile. Il quale saggiamente prorompe in un liberatorio "Meno male che Giorgio c'è".
Qualche irriducibile frequentatore di piazze o (Dio non voglia) della Rete avrebbe preferito vedere, al posto di Sua Castità, un uomo libero come Stefano Rodotà. Ingenui. Mai un moralista di tal fatta avrebbe potuto raggiungere lo scranno più alto di Montecitorio senza essere abbattuto a pallettoni dagli unici autorizzati rappresentanti della volontà popolare.
Basti pensare che l'incauto giurista, nel 1991 quand'era presidente del Pds, osò financo apporre la sua prefazione a un libro, Milano degli scandali di Barbacetto e Veltri, che anticipava le indagini di Mani Pulite sulla corruzione trasversale Dc-Psi-Pds. Fu ipso facto deferito ai probiviri del partito su richiesta di alcuni protagonisti del libro, essendo venuto meno al dovere di omertà mafiosa verso i compagni che rubano.
La procedura fu poi - per così dire - superata dagli eventi: i protagonisti del libro erano quasi tutti in galera e certi viri erano tutt'altro che probi. Ma il reprobo fu comunque punito come meritava: candidato del Pds a presidente della Camera, fu battuto da Napolitano, già protagonista di epiche battaglie contro la "questione morale" di Berlinguer e comprensibilmente leader dei miglioristi filo-craxiani, ribattezzati a Milano "piglioristi" per le mirabili arti prensili di alcuni di essi (il loro giornale, Il Moderno, era finanziato da Berlusconi, Ligresti, Gavio e altri gentiluomini).
Pochi mesi dopo i magistrati di Napoli arrestavano per tangenti il manager Fininvest Maurizio Iapicca, sequestrandogli un quadernetto con la lista dei politici "vicini" al gruppo B.: tra questi campeggiava il nome di Giorgio Napolitano. Il che rende gli applausi, le standing ovation, le ola e i "meno male che Giorgio c'è" di ieri vieppiù meritati.
Leggi anche:
Inciucione Pd-Pdl pro Napolitano: Grillo aveva ragione su tutto
Non contenti, i supremi cortigiani hanno disposto l'ennesimo rinvio della decisione sul trasloco dei processi a B. da Milano a Brescia, facendo slittare sine die il processo Ruby e allontanando così il giorno della sentenza, onde evitare che il noto puttaniere subisse un altro vulnus mentre s'appresta al trionfale ingresso nel governo di larghe intese. Illuminato e circonfuso da quel fuoco purificatore, il nuovo Re Sole si è recato in quel che resta del Parlamento per il tradizionale discorso della Corona. E lì ha abilmente scudisciato la Casta di cui fa parte dal 1953, raccogliendo applausi, standing ovation e ola dai frustati medesimi, ben consci che il gioco delle parti imponeva l'esercizio sadomaso per il bene supremo della sopravvivenza, all'ombra del Santo Patrono e Lord Protettore della banda larga. Copiose le lacrime sparse da Sua Castità, nella migliore tradizione del chiagni e fotti. All'incoronazione seguirà - come da cerimoniale della Real Casa - la grazia del Re, onde evitare che i sudditi scoprano l' "orrore" (men che meno in "piazza") di larghe intese con un condannato per frode fiscale, rivelazione di segreti ed eventualmente concussione e prostituzione minorile. Il quale saggiamente prorompe in un liberatorio "Meno male che Giorgio c'è".
Qualche irriducibile frequentatore di piazze o (Dio non voglia) della Rete avrebbe preferito vedere, al posto di Sua Castità, un uomo libero come Stefano Rodotà. Ingenui. Mai un moralista di tal fatta avrebbe potuto raggiungere lo scranno più alto di Montecitorio senza essere abbattuto a pallettoni dagli unici autorizzati rappresentanti della volontà popolare.
Basti pensare che l'incauto giurista, nel 1991 quand'era presidente del Pds, osò financo apporre la sua prefazione a un libro, Milano degli scandali di Barbacetto e Veltri, che anticipava le indagini di Mani Pulite sulla corruzione trasversale Dc-Psi-Pds. Fu ipso facto deferito ai probiviri del partito su richiesta di alcuni protagonisti del libro, essendo venuto meno al dovere di omertà mafiosa verso i compagni che rubano.
La procedura fu poi - per così dire - superata dagli eventi: i protagonisti del libro erano quasi tutti in galera e certi viri erano tutt'altro che probi. Ma il reprobo fu comunque punito come meritava: candidato del Pds a presidente della Camera, fu battuto da Napolitano, già protagonista di epiche battaglie contro la "questione morale" di Berlinguer e comprensibilmente leader dei miglioristi filo-craxiani, ribattezzati a Milano "piglioristi" per le mirabili arti prensili di alcuni di essi (il loro giornale, Il Moderno, era finanziato da Berlusconi, Ligresti, Gavio e altri gentiluomini).
Pochi mesi dopo i magistrati di Napoli arrestavano per tangenti il manager Fininvest Maurizio Iapicca, sequestrandogli un quadernetto con la lista dei politici "vicini" al gruppo B.: tra questi campeggiava il nome di Giorgio Napolitano. Il che rende gli applausi, le standing ovation, le ola e i "meno male che Giorgio c'è" di ieri vieppiù meritati.
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Nucleare: Il problema senza la soluzione
Questo Blog è amico del blog di Gabriele Saluci:
Una storia che riguarda tutti noi ragazzi... Guardate e poi piangete!
L'intervista a Jeremy Rifkin sull'energia
...questa è la strada!
MOVIMENTO 5 STELLE CAMPANIA - Riunione 05 10 10
Riunione 05 10 10 parte 1 di 3 from movimentocampania on Vimeo.
Riunione 05 10 10 parte 2 di 3 from movimentocampania on Vimeo.
Riunione 05 10 10 parte 3 di 3 from movimentocampania on Vimeo.
Solo il mio intervento estrapolato:COSTRINGIAMO IL COMUNE AD AGGIUSTARE LE STRADE! (PRIMA TAPPA)
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VISTO CHE OGNUNO DI NOI (o quasi) E' DOTATO DI UN CELLULARE IN GRADO DI FARE FOTO, QUEST'EVENTO SI PROPONE DI INDIVIDUARE, PER LE STRADE DELLA ZONA DI NAPOLI, I FOSSI PIU PERICOLOSI E INACCETTABILI.
ABBIAMO UN MESE CIRCA PER FOTOGRAFARE COL CELLULARE OGNI BUCO CHE INCONTRIAMO LUNGO LE STRADE CHE PERCORRIAMO QUOTIDIANAMENTE, NON CI SARA' DIFFICILE!
ALLORA:
1. FOTOGRAFATE IL MALEDETTO FOSSO;
2. PUBBLICATE SUL MURO DI QUESTO EVENTO LA FOTO;
3. SCRIVETE L'INDIRIZZO PRECISO DEL FOSSO.
SUCCESSIVAMENTE A QUESTA "RACCOLTA DI FOTO", LA TAPPA 2 SARA' LA RACCOLTA DI FIRME PER LA DELEGA E CON QUESTA ANDREMO A PRESENTARE UNA FORMALE RICHIESTA DI PROVVEDIMENTI PRESSO L'UFFICIO COMPETENTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE (CON IN MANO: FOTO + INDIRIZZI + CENTINAIA DI FIRME DELEGA). SE FARANNO ORECCHIE DA MERCANTE, DOPO 15 GIORNI PORTEREMO LO STESSO MATERIALE ALL'ASSESSORE DEL COMUNE DI NAPOLI Agostino Nuzzolo
CHE HA I SEGUENTI INCARICHI:
Mobilità - Viabilità - Traffico - Parcheggi - Strade (manutenzione ordinaria e straordinaria) - Suolo e Sottosuolo - Servizio Idrico e Fognature - Protezione Civile - Gestione delle Emergenze - Autoparchi Comunali - Impianti Tecnologici - Periferie e Progetti Speciali
SE DOVESSE FARE ANCHE LUI ORECCHIE DA MERCANTE, ANDREMO CON LO STESSO MATERIALE DAL SINDACO E SE NON DOVESSE BASTARE BLOCCHEREMO LE STRADE CON IN MANO MANIFESTI LA CUI SCRITTA SARA' "LAVORI IN CORSO!" - CI DEVONO ASCOLTARE!
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DOBBIAMO ESSERE IN TANTI!!!!!!
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Costringiamo il comune di Napoli ad aggiustare le strade
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La gravissima denuncia di Beppe Grillo al parlamento su invito degli affari istituzionali
Grillo che denuncia fatti gravissimi e Mavalà Gedini, invece di inventare qualche arringa strampalata in difesa del suo padrone, protesta per il linguaggio.