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Mario Monti è presidente del consiglio di amministrazione europeo della Commissione Trilaterale (Rif.: http://bit.ly/sU2OgC )
La Commissione Trilaterale è un'organizzazione privata, non governativa ed apartitica, nata nel 1973 per volontà di David Rockefeller, banchiere e massone, e Zbigniew Brzezinski, geostratega, politologo e consigliere per la sicurezza del presidente americano Jimmy Carter, anch'egli membro della Commissione Trilaterale prima di divenire presidente. Entrambi statunitensi, entrambi ancora in vita. (Rif.: http://bit.ly/sU2OgC )
Lo scopo dichiarato della Commissione Trilaterale è di far sedere intorno ad un tavolo le menti migliori (a discrezione dei membri della commissione stessa) e più influenti del Giappone, Europa Occidentale ed America del Nord per affrontare i problemi di una "crescente interdipendenza" che caratterizza le regioni del Mondo ed incentivare la cooperazione tra le stesse, che "non possono affrontare da sole le sfide della globalizzazione", affinché sia "efficiente e dia benefici a tutte le nazioni, qualunque sia il loro sistema politico o stadio di sviluppo". (Rif.: http://bit.ly/vvgQ5V )
Alla Commissione Trilaterale si può accedere solo tramite invito, a totale discrezione dei tre comitati esecutivi regionali, ciascuno limitatamente alla propria regione, con criteri stabiliti in via esclusiva dai rispettivi presidenti e vicepresidenti (per l'Europa, dunque, è Mario Monti a decidere). (Rif.: http://bit.ly/tAzHr8 )
Nel 1975 la Commissione Trilaterale ha prodotto un documento, ad opera di Michel Crozier e Samuel P. Huntington, il cui titolo è "The Crisis of Democracy" (scaricabile da qui: http://bit.ly/vKRFwq ) nel quale si leggono le seguenti e testuali affermazioni:
« Alcuni dei problemi di governabilità degli Stati Uniti, hanno oggi origine da un "eccessso di democrazia". [...] C'è bisogno, piuttosto, di una maggiore moderazione nell'uso della democrazia. » (pag. 123)
« L'efficiente conduzione di un sistema politico democratico usualmente ha bisogno di una certa misura di apatia ed ignavia da parte di una fetta della popolazione. » (pag. 124)
« Gruppi sociali marginali, come ad esempio le persone di colore, stanno oggi diventando parte attiva del sistema politico. Ciò però non elimina il pericolo di sovraccaricare il sistema politico con richieste che eccedono le sue funzioni e minano alla base la sua autorità. Di conseguenza il maggior coinvolgimento di certi gruppi deve necessariamente corrispondere ad una minore pretesa di partecipazione da parte di tutti i gruppi. » (pag. 124)
Tali concetti erano però già stati espressi in un editoriale sul St. Petersburg Times del 2 agosto 1974 dal titolo "Examining the Crisis of Democracy", scritto da Zbigniew Brzezinski, uno dei fondatori della Commissione Trilaterare. (Rif.: http://bit.ly/vnmvqI)
Nel 1981, Noam Chomsky ha osservato come molteplici altri esponenti della Commissione Trilaterale, oltre Brzezinski, fossero parte della squadra di governo degli Stati Uniti d'America al tempo dell'amministrazione di Jimmy Carter. Infatti, l'ufficio della Presidenza, la Vice Presidenza, la Segretaria di Stato, il ministero della Difesa e quello del Tesoro erano tutti nelle mani di membri della Commissione Trilaterale, oltre al già menzionato Brzezinski, consigliere per la sicurezza del Presidente e contemporaneamente direttore della Commissione Trilaterale. Chomsky ha fatto anche riferimento a The Crisis of Democracy, criticandone aspramente proprio i passi summenzionati. (Rif.: http://bit.ly/uJVPA3 )
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Questo elenco di semplici, documentati e pubblicamente disponibili fatti, serve a delineare un contesto ulteriore in cui andare ad inquadrare la figura di Mario Monti. Come su scritto, Mario Monti ricopre un ruolo dirigenziale nella Commissione Trilaterale, e come evidenziato nessuno può accedere alla Commissione Trilaterale se non dietro invito di esponenti dirigenziali della stessa, sulla base di criteri soggettivi ma che verosimilmente sposano appieno la missione e l'impostazione accademica e culturale della Commissione Trilaterale stessa.
Le affermazioni su elencate riguardo la democrazia ed i suoi "eccessi" sono state a più riprese pubblicamente ribadite e fatte proprie da chi ha presieduto la Commissione Trilaterale. Abbiamo inoltre visto che la Commissione Trilaterale ha già "sfornato" numerosi esponenti di governo in passato. Mario Monti è solo l'ennesimo.
In quest'ottica si comprende meglio qualesia uno dei modi in cui la Commissione Trilaterale intende portare avanti gli obiettivi elencati su, a meno di non pensare che si tratti solo di coincidenze: entrando a far parte dei governi nazionali, ovunque ve ne sia l'occasione e gliene sia data la possibilità. Ciò senza alcun dubbio testimonia l'influenza dei suoi membri su esponenti di spicco delle maggiori istituzioni degli Stati Nazionali, Italia inclusa.
Tutto ciò, considerato cosa pensa la Commissione Trilaterale della democrazia, solleva una questione di primaria importanza: è questo un modo legittimamente democratico, nell'accezione comunemente intesa di "democrazia", di far sì che le proprie idee su come debba essere organizzata la politica mondiale vengano attuate? Se la Commissione Trilaterale ha come scopo quello di affrontare i problemi della globalizzazione in un modo che sia "efficiente e dia benefici a tutte le nazioni, qualunque sia il loro sistema politico o stadio di sviluppo", è giusto che ciò avvenga scavalcando la normale dialettica politica pubblica, quella che prevede che le proprie idee si debbano misurare con la volontà popolare attraverso il voto?
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Due parole su Goldman Sachs, una delle più grandi banche d'affari del mondo.
Greg Palast, giornalista collaboratore di Bbc, Observer e Guardian, esperto di frodi commerciali e scandali finanziari, ha denunciato che dietro il disastro finanziario della Grecia c'è proprio Goldman Sachs, che nel 2002, in combutta con il governo greco dell'epoca, ha aiutato la Grecia a falsificare i bilanci, dietro lautissimo compenso sottoforma di interessi usurai e megaparcelle. (Rif.: http://bit.ly/uasUZw )
Qualche giorno fa Milano Finanza ha riportato che Goldman Sachs è l'artefice principale della speculazione che ha portato all'aumento vertiginoso dello spread tra i Bund tedeschi ed i Btp italiani: http://bit.ly/rE2cxB
l'8 novembre 2011, alla notizia delle imminenti dimissioni di Berlusconi, Goldman Sachs ha emesso un comunicato in cui ha affermato che le elezioni avrebbero rappresentato "lo scenario peggiore per i mercati", ma che "il Presidente Napolitano ne è consapevole e probabilmente cercherà di resitere alla spinta per sciogliere le camere". (Rif.: http://bit.ly/sk3UH1 )
Il 9 novembre 2011 il Presidente Giorgio Napolitano ha nominato Mario Monti senatore a vita. (Rif.: http://bit.ly/vfkF8S )
Mario Monti è anche international advisor per Goldman Sachs.
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